Scafati

Prima lo ha preannunciato su Facebook, poi è passato ai fatti ingerendo una dose non terapeutica di farmaci. Ora Pasquale Aliberti, ex sindaco di Scafati, è ricoverato nell’ospedale di Nocera Inferiore dove è tenuto sotto stretta osservazione. A rinvenirlo, presso l’abitazione di Nocera Superiore sono stati i familiari che hanno immediatamente allertato il 118. Il personale dell’ambulanza, ha successivamente ritenuto necessario trasportare il paziente in ospedale per i controlli del caso. A provare emotivamente l’ex sindaco, coinvolto nell’inchiesta Sarastra (scambio di voto politico mafioso), è stata l’udienza di questa mattina, celebrata presso il tribunale dell’Agro, e che lo vede imputato.

Erano da poco passate le 16 di oggi quando sulla bacheca Facebook di Aliberti compare questo messaggio: “Dopo 400 giorni di misura cautelare, dopo tutta la violenza subita da questa indagine, dopo l’udienza di oggi e il modo con cui è stato trattato il mio avvocato Silverio Sica a cui va tutta la mia solidarietà, l’unica soluzione è farla finita. Mi stanno distruggendo da anni sul nulla. Sono alla esasperazione più totale davanti ad evidenti menzogne e verità che mi scagionano totalmente continuo a vivere come un camorrista che non può neppure più esercitare la sua professione di medico perché c’è qualcuno che ha agito anche per distruggere l’uomo, il padre e il professionista. Chiedo scusa alla mia famiglia, a mia moglie ai miei figli, ai miei grandi avvocati Sica e Pepe e ai giudici del Tribunale per l’umanità dimostrata. Io sono una persona innocente e perbene. Lo dimostrerete voi. Io non ce la faccio più sono crollato.  Basta, basta, basta, basta, basta, basta, basta, basta.
Nb caro fratello porta tu le carte di Napoli al processo e fai uscire fuori la verità. Ti prego fallo per i miei figli. Per loro che hanno subito troppe umiliazioni. 
Abbiate sempre fiducia nella magistratura perché ci sono persone perbene come in ogni campo.

Fatevi dire da chi mi sta devastando quale reato ho commesso e con chi, con chi. 
Fatelo per salvare la mia dignità che non meritava di essere distrutta in questo modo. Vi amo più della mia vita ma non ho fiducia neppure più in Dio l'altissimo”.

Messaggio che ha messo in agitazione i familiari che si sono immediatamente precipitati presso l’abitazione dell’ex sindaco che nel frattempo aveva già ingerito una dose massiccia di farmaci.

Dopo essere tornato un uomo libero, Pasquale Aliberti abitava a Nocera Superiore in quanto aveva avuto il divieto di dimora nel comune di residenza e in quelli limitrofi.