Bruciarono in strada un manichino con il cappello delle forze dell’ordine e lo striscione “Così devono morire i pentiti, abbruciati”: sono stati identificati i responsabili e questa mattina a Castellammare gli uomini del locale commissariato di Polizia assieme ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata e della Compagnia di Castellammare di Staia hanno dato esecuzione all’ordinanza del divieto di dimora. Nel mirino 5 persone, 2 minorenni e tre maggiorenni, a loro il gip contestata il reato di istigazione a delinquere aggravato da finalità mafiose: furono loro a bruciare davanti alla folla, nel rione Savorito di Castellammare di Stabia, il fantoccio che rappresentava la figura del “pentito”. Secondo gli inquirenti si trattò di un messaggio ai collaboratori di giustizia ma anche un messaggio di solidarietà e sostegno al clan D’Alessandro che pochi giorni prima era stato colpito da diversi arresti, operati grazie alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia.
"I pentiti devono morire bruciati", presi gli autori del raid
Sono cinque, tra cui due minorenni: bruciarono un manichino ammonendo i collaboratori di giustizia
Redazione Ottopagine