A Paduli tutti vorrebbero conoscere il contenuto dell’esposto fatto alla Procura dall’ex sindaco Michele Feleppa, senza dubbio rivolto ad alcuni dei suoi ex consiglieri di maggioranza, che nel settembre scorso, insieme alla minoranza, hanno messo fine al mandato amministrativo del neurochirugo, decretando il commissariamento del comune di Paduli.
Nel paese sannita qualcuno dubita ancora delle denuncia presentata dall’ex primo cittadino, che oggi, ritorna sulla vicenda, rimarcando come: «Dopo pochi mesi la mia gestione comunale –commenta Feleppa - il clima è diventato pesante e complicato. Ho vissuto fasi di tensione ed insonnia. Tutto questo a causa delle continue pressioni subite.
Mi si chiede continuamente se è stata presentata o no una denuncia in merito all’accaduto.
Oggi mi sento di dire che io ho denunciato le persone che mi hanno pressato e minacciato e a chi sostiene che non esiste nessun segreto istruttorio, posso dire, sostenuto dal parere dei miei avvocati, che in fase di indagine non è permesso rivelare i contenuti della mia denuncia.
Rimango in attesa della decisione della Procura che chiarirà quello che realmente è accaduto e che ha portato alla fine anticipata della amministrazione comunale Feleppa.
Chi conosce la mia persona sa bene che non sono abituato a mentire né ad inventare fatti e circostanze.
Al momento opportuno la gente saprà la verità e quello che di grave è realmente accaduto. La mia denuncia è sostenuta da prove inconfutabili.
Girando il paese sento dire che qualche mio avversario tenterebbe di capovolgere le questioni attribuendomi colpe inesistenti.
Vorrei solo precisare che se avessi accettato quanto mi si chiedeva, oggi, sarei ancora Sindaco di Paduli.
La mia campagna elettorale non è certamente basata sulle false promesse.
Non utilizzerei mai nessun sotterfugio o falsità, proprio per la mia storia personale e per il rispetto verso la gente, in campagna elettorale annunciando iniziative legali se non fossero vere.
Posso dichiarare oggi con molta serenità che la mia denuncia è stata fatta quando ancora non avevo nessuna intenzione di candidarmi e a malincuore perché tutta questa situazione mi ha arrecato una forte sofferenza».
Certo è che se dovesse uscire qualcosa prima del voto del 31 maggio, alcune scelte elettorali potrebbero cambiare ed incrinarsi sensibilmente.
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