Da oggi è disponibile su tutte le piattaforme digitali il video “Maschere”, il primo singolo estratto dal terzo album “Citazioni ed altri delitti” della band hard-rock “Malaparte”.
Il singolo, vero brano di punta dell’album, ed il corrispettivo video si soffermano soprattutto sul mal di vivere che si cela dietro “le maschere” che ognuno di noi indossa quotidianamente. Una dedica speciale ai Soundgarden e alla tragica fine del loro frontman Chris Cornell, attraverso la quale si osanna il mal di vivere e ci si interroga su un quesito dal carattere estremamente esistenziale: “È più difficile farla finita o andare avanti?”. Toni molto acidi e duri rendono questa traccia tra le più spinte e dirette mai realizzate dal gruppo.
Scritto e girato da Enrico Coppola e dal frontman del gruppo Carmine “Kenny” Ricciardi, con il supporto di Alessio Bonazzi come assistente alla regia, il videoclip di "Maschere" vede come protagonista proprio Ricciardi.
Le immagini raccontano un viaggio onirico, un sogno che si tramuta in incubo e viceversa, e seguono in linea di massima il testo della canzone. Il brano parla di come si arriva all'autodistruzione attraverso gli eccessi e di cosa può capitare nel momento in cui ci si rende conto che la fine sta per arrivare. Una sorta di lucida follia dove l’individuo confonde sogno e realtà e non sa più in quale dimensione si trova, tanto che alla fine non riesce a capire se si è vivi o morti. È un'estremizzazione dell'autolesionismo e di come, forse in modo inconsapevole, si arrivi al suicidio mentre si gioca con la morte.
Una testo profondo e ben pensato che fa da apripista a “Citazioni ed altri delitti”, il terzo album dei Malaparte uscito lo scorso 2 gennaio. La band hard-rock dalle decise influenze di matrice “alternative” americana, ha registrato i dodici brani del disco presso Studio XXXV di Cava de’Tirreni (Sa), sviluppando un percorso autobiografico dei cinque rocker attraverso le loro passioni, con chiari ed ovvi riferimenti alla cultura pop, metal e rock degli anni ’80 e ’90.
Non a caso la copertina del disco riprende inequivocabilmente le strisce infuocate che lascia la mitica Delorean, auto del famigerato “Ritorno al futuro”. Nostalgici di un tempo che non c’è più, la band omaggia il film, con le sue infinite e notevoli derivazioni musicali, colonna portante di un’intera generazione.
I cinque rocker Carmine Ricciardi (voce e chitarra), Giuseppe Diego Nocito (basso), Pasquale Tomasetta (batteria e percussioni), Carmine De Vita (keyboard, seaboard and backing vocals), Raffaele Maffei (chitarra ritmica e cori), lanciano un altro incredibile progetto pronto per riemergere di nuovo nel panorama underground delle band rock del nostro stivale.
Un sound che spinge ed osa, quello dell’ultimo album dei Malaparte, che spesso sfocia in toni cupi e pesanti. Ma nello stesso tempo è un rock energico che strizza l’occhio al post grunge americano e a tutte le sue incredibili inquietudini e distorsioni. Variano inoltre le tematiche, ed oltre a chiari e palesi riferimenti ad alcune tra le migliori band di sempre (fra tutti regna una profonda ispirazione per i Led Zeppelin e i Foo Fighters), emerge un’atmosfera scura e misteriosamente tetra.