Nola

Tra pochi mesi, i cittadini di dieci comuni del territorio diocesano - Domicella, Moschiano, Taurano, Carbonara di Nola, Comiziano, Nola, Sant'Anastasia, Roccarainola, Liveri e Scafati - saranno chiamati al voto per le prossime comunali, esercitando il diritto e il dovere di contribuire al servizio per il bene comune.

Un momento delicato per le comunità, di verifica dell’operato della classe dirigente locale e – come nel caso di Nola e Scafati – anche di vera e propria rinascita, con l’uscita da gestioni commissariali.

Il Vicariato episcopale per i laici, il Vicariato episcopale per la carità, l’Azione cattolica, la Caritas, la Commissione di pastorale sociale e lavoro, salvaguardia del creato, giustizia e pace e l’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Nola, consapevoli della necessità che la politica si riappropri di ‘sogni’, che torni ad essere capace di curare il presente con lo sguardo rivolto al futuro, che si assuma la responsabilità di lavorare per una società giusta perché dalla parte dei più deboli, in vista delle prossime Elezioni amministrative, rivolgono un appello a tutte le donne e uomini di buona volontà: «Il tempo dell’impegno è adesso. Nella politica, a ogni livello, c’è carenza di idee e, per certi versi, di ‘sogni’. Abbondano le scorciatoie: clientele, piccoli o grandi interessi, cordate, propaganda, illusioni, agitazione delle paure. Idee e sogni sono i grandi assenti. Siamo certi che tante persone delle nostre città sarebbero in grado di innervare di idee e sogni le istituzioni e la politica, è ora di provarci. Persone che sappiano uscire da dicotomie strumentali e finalizzate solo alla raccolta del consenso: italiani contro stranieri, Sud contro Nord, Italia contro Europa e via dicendo. Persone con idee e sogni e con la seria consapevolezza che governare è servire, e servire è entrare sin nelle viscere delle questioni cercando di rendere le persone corresponsabili di scelte complesse, coraggiose, umane e trasparenti».

È giunto il tempo – si legge ancora nella Nota - del superamento, da parte di cittadini e candidati, della «logica della lista della spesa», dell’elenco di problemi territoriali che risultano essere quasi sempre gli stessi ad ogni tornata elettorale: c’è bisogno, secondo i responsabili diocesani promotori dell’appello, di aprire gli occhi sulle «fragilità del sistema politico locale e della società civile» e impegnarsi per ridurle: «Vogliamo rivolgerci a chi, ben formato e animato da sane motivazioni, è da tempo sulla soglia dell’impegno politico ma non trova il coraggio di oltrepassarla. È il momento di superare la soglia, mettere da parte paure e timori e provarci, candidarsi, raccogliere persone che vogliono bene alle città, mettersi in gioco, impegnarsi. A rischio di incassare fallimenti e insuccessi. A rischio di restare delusi e con le mani vuote. Certo, si può fallire, ma sarà un fallimento meno grave rispetto al fallimento più grande di cui tutti siamo complici: restare spettatori, guardare da lontano, essere indifferenti, magari giudicare con rabbia ma senza alcun costrutto».

La Nota diocesana per le prossime Elezioni amministrative ha ricevuto il pieno appoggio del vescovo di Nola, Francesco Marino: «Faccio mia, sostengo e chiedo la diffusione della seguente nota che esprime la premura dell’intera Chiesa di Nola per la nostra terra e l’alta considerazione dell’impegno politico, da incoraggiare e accompagnare».

Chi ha desiderio di un impegno politico libero e diretto - ribadisce anche la Nota - «non sarà lasciato solo» nell'intraprendere il suo servizio di cura per la ‘propria’ terra, una terra della quale l’uomo è chiamato ad essere custode.

Già lo scorso 29 novembre, monsignor Marino, insieme ai vescovi di Acerra, Caserta e Aversa, si era fatto promotore di una Giornata di preghiera e digiuno per le ferite al territorio campano. Un invito che fu anche un’indicazione per le comunità cristiane ad assumere la responsabilità della cura del Creato come priorità nell'impegno sociale: «La cura del Creato - si legge nella Nota - riassume tutti i temi che la politica e le amministrazioni a ogni livello devono affrontare: lo scempio ambientale operato dalla camorra; la carenza di lavoro che è collegata ad una terra inospitale o non valorizzata; la povertà crescente, che nasce dallo sfruttamento e dall'iniqua distribuzione delle risorse; l’enorme flusso migratorio in atto in tutto il mondo, che ha origine in dinamiche di sfruttamento dei popoli poveri e delle loro ricche terre».