Pagare le bollette nel 2018 è costato agli italiani un intero stipendio mensile. Si parla infatti, secondo le stime dell’Osservatorio sull’Energia di Facile.it, di 1.200 euro in media a famiglia usati per saldare le spese riguardanti le utenze domestiche di luce e gas, aumentate rispettivamente del 7,6% e 7,1%. L’innalzamento progressivo dei prezzi avvenuto lo scorso anno, inoltre, è riuscito a portarci in testa all’Europa come una delle nazioni con i più alti costi delle utenze, dato che queste risultano più care in media di 240 euro l’anno.
I dettagli dei costi
Sempre secondo l’indagine condotta dall’Osservatorio, i costi in dettaglio indicano una spesa media a famiglia di 417 euro/anno per la luce, mentre il gas, che in moltissime case serve per il riscaldamento, è arrivato a costare fino 762 euro/anno. Una spesa decisamente elevata che ha avuto, per quanto riguarda i prezzi dell’elettricità, i suoi picchi massimi in Sardegna, seguita dal Veneto e dalla Sicilia. In Sardegna infatti, sempre secondo i dati rilevati, i consumi a famiglia si aggirano sui 2.334 kWh, con un costo di 502 euro/anno e mentre in Veneto i kWh sono 2.134 per 460 euro di spesa, in Sicilia si consumano 2.079 kWh al prezzo di 448 euro/anno. Si rivelano regioni virtuose, al contrario, Toscana, Liguria e Abbruzzo, che, sempre per i consumi elettrici, fermano il contatore rispettivamente sui 1.727, 1.736 e 1.824 con bollette di 378, 380 394 euro/anno.
Gli aumenti del 2018
Il 2018 ha visto impennare il costo totale dell’energia, tra aumenti della materia prima e tasse alle stelle, fino a 1,32 miliardi di euro. Sono queste infatti le cifre dichiarate dal Codacons nella sua iniziativa “Stop rincari energia”, lanciata a dicembre per costituire un “gruppo d’acquisto” gratuito per le famiglie con l’obiettivo di ridurre le bollette. Sempre secondo questi dati infatti il solo aumento dei costi relativi alle materie prime avrebbe fatto sborsare in media agli italiani 93 euro in più rispetto al 2017; il tutto senza prendere in considerazione la progressiva crescita delle tasse, che a fine anno hanno provocato incrementi dell’11,12% per le utenze elettriche e del 13,67% per i consumi di gas, portando a un ulteriore esborso di 32 euro per le prime e di 61 euro per i secondi.
Passare al mercato libero?
In tutto questo quadro, sia le indagini condotte dall’Osservatorio che quelle del Codacons hanno fatto riferimento a degli utenti di cui ancora una percentuale molto consistente ha il proprio contratto con i gestori a maggior tutela, ovvero quelli statali. Per riuscire a risparmiare tuttavia si potrebbe cominciare a valutare, con la giusta attenzione, l’eventualità di approfittare delle offerte giunte con la futura apertura al Mercato libero dell’Energia e scegliere quindi tra vecchi e nuovi gestori di luce e gas, come Coop ad esempio, quello con le tariffe che riescono a venire maggiormente incontro alle proprie esigenze, anche in base alla regione geografica in cui si vive. I gestori del Mercato Libero infatti hanno la possibilità di offrire la materia prima ad un costo diverso da quello dei distributori di Stato e, data la forte concorrenza di un mercato ancora in via di espansione, hanno tutto l’interesse a contenere i prezzi per acquisire nuovi clienti.
Cambiare azienda è, d’altronde, molto semplice perché basta aderire firmando il contratto e sarà lo stesso gestore ad occuparsi delle pratiche amministrative, senza né sospensione di energia né cambio di contatore.