Salerno

Quattromiladuecento euro al mese a persona spesi ogni mese per gli anziani ospiti della casa albergo “Immacolata Concezione”, che moltiplicati per i 40 ospiti convenzionati del Comune (cui si aggiungono altri 14 privati) arrivano a superiore i 2 milioni di euro all’anno.

“Con queste cifre, più che una casa albergo potremmo mandare i nostri anziani alle Maldive”. Roberto Celano ci va giù pesante. Insieme al collega di minoranza Ciro Russomando ha firmato un esposto indirizzato non solo ai consiglieri del comune di Salerno, ma anche alla Procura e all’Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone.

Nel mirino, l’affidamento diretto alla società in house del Comune “Salerno solidale” per i servizi di assistenza residenziale e semiresidenziale, l’assistenza domiciliare integrata e di segretariato sociale, ma anche il servizio di trasporto scolastico per i diversamente abili, la manutenzione e pulizia del centro sociale di Pastena e del Parco Pinocchio oltre alla gestione delle piscine Vigor e Parco Arbostella.

Un dossier di cinque pagine corredate da quelle che, secondo i firmatari della missiva, rappresentano una violazione alla legge Madia per il mancato rispetto delle “ragioni del mancato ricorso al mercato ed i benefici per la collettività della forma di gestione prescelta, anche con riferimento agli obiettivi di universalità e socialità, di efficienza, economicità e di qualità del servizio nonché di ottimale impiego delle risorse pubbliche”.

“A quel costo – ha ironizzato Celano – potremmo mandare i nostri anziani alla Malvide, altro che alla casa albergo”. L’elenco delle criticità sottolineate dagli esponenti di opposizione è lungo, e fanno riferimento anche al voto in consiglio comunale che ha rinnovato l’affidamento diretto alla società.

“Tanti consiglieri di maggioranza hanno palesato forti perplessità sulla congruità economica dei servizi alla società partecipata, giustificando il proprio voto favorevole con la necessità del mantenimento dei posti di lavoro. Appare evidente – il duro atto d’accusa – che le risorse destinate a “Salerno Solidale” sono finalizzate all’assistenza e all’aiuto delle fasce più deboli, e non all’assistenzialismo di amici e amici degli amici per foraggiare la macchina del consenso clientelare”.