Napoli

 

Abbiamo scelto il simbolo, che depositerò in settimana, di un progetto politico nuovo che, al di là delle europee, è in campo per rappresentare una proposta di alternativa seria alle destre e al salvinismo che avanza. Lo annuncia il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, parlando a margine di una conferenza stampa nella sede del movimento demA.

Questo nuovo progetto politico sarà “una confluenza di movimenti, orizzontale”, nel quale tutti hanno convenuto di riconoscere in De Magistris un ruolo di guida.

La nascita del nuovo simbolo però non significa automaticamente una partecipazione alle europee di maggio, ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere spiega de Magistris: “Ieri abbiamo fatto una riunione, sono stati fatti dei passi in avanti ma il tempo è poco. Ci siamo dati il programma, questa settimana si dovrebbero definire alcuni passaggi, se riusciamo nell’impresa il 1° marzo iniziamo la campagna elettorale, altrimenti non ci sarò”. De Magistris non vuole “fare un salto nel buio, perché governiamo una città importante e stiamo rappresentando un’esperienza di resistenza e di controffensiva nel Paese. Per ora non ci siamo ancora”.

L'alternativa alla Lega al 30%. Quello che è certo è che dopo il risultato delle regionali in Abruzzo sappiamo che serve un'alternativa credibile alla destra, che oggi è rappresentata da Salvini, dice Dema.

“Se alle europee non ci sarà un’alternativa credibile, avremo una Lega molto sopra al 30% e le altre forze che affannano al di sotto perché non sono in questo momento ritenute credibili sotto il profilo del contrasto alle destre”.

Ma è nei confronti dei Cinque Stelle che al Sud hanno fatto incetta di voti alle ultime elezioni che Dema si rivolge soprattutto alla lice della ratifica degli accordi con le tre regioni del Nord che hanno chiesto l'autonomia differenziata.

“Noi siamo indignati per questo disegno di legge e siamo pronti a farci sentire in tutte le sedi, non solo in piazza. Stiamo preparando atti formali, e ci saremo nei cortei e davanti Montecitorio. Faremo una conferenza stampa come Comune il 14 febbraio in cui esporremo la nostra preoccupazione su questo disegno di rottura dell'unità nazionale, la cosiddetta secessione dei ricchi. Sì alle autonomie, ma tutte le automie, a cominciare da quella dei popoli e delle città"

Scassate quel contratto. Non posso credere che i tanti militanti dei cinque stelle approvino, non può passare un disegno di questo tipo. Poi è facile fare l'intervista dopo e dire non sono d'accordo. Stanno al Governo, non all'opposizione, e hanno dato forza politica e istituzinale al leder politico più anti sud che abbiamo mai conosciuto. Questa destra oggi governa il paese grazie al Movimento Cinque Stelle. Perciò dico adesso è il momento di parlare. Scassate quel contratto e battete un colpo".