Si è svolta, la scorsa domenica, una passeggiata in bici, 45 chilometri su percorsi accessibili a tutti, per raccogliere fondi a favore di Emergency, la nota organizzazione umanitaria internazionale. L’evento è stato organizzato dal gruppo Emergency Avellino- Benevento, in collaborazione con la FIAB Avellino-Benevento. E’ raro che le due province collaborino per qualche iniziativa importante ma stavolta sono stati i giovani a dare corretto esempio e la giornata si è rivelata di gran successo. Soddisfatti gli organizzatori e ancor più felici i partecipanti che hanno avuto modo di visitare la Media Valle del Calore in rapporto più diretto con la natura. Se pedalare fa bene alla salute, questa volta ha fatto bene anche allo spirito e a quella parte di umanità bisognosa dell’aiuto di noialtri, i ragazzi, infatti, sono riusciti a recuperare un discreto gruzzoletto.
Si sono ritrovati tutti in piazza a Castel del Lago, la piccola frazione un tempo appartenente al comune di Sant’angelo a Cancello, poi di Pietradefusi , nel 1948 divenuta frazione di Venticano. Luogo di notevole importanza storica considerata la posizione sulla sponda destra del vallone Mele, già citato da Strabone per la violenza delle sue acque sui piloni del ponte Appiano; la sua foce, infatti è proprio presso l’antico ponte definito “Rotto” che cavalca il fiume Calore per condurre la Via Appia dalla Piana del Cubante in territorio Irpino, quindi raggiungere Aeclanum. Nella piccola piazza, i ragazzi hanno preparato un’abbondante colazione che ha provveduto a immettere nell’organismo le calorie necessarie per affrontare la pedalata. Subito dopo, in discesa, leggeri come il vento, verso Taurasi, dove hanno avuto modo di visitare il borgo storico col castello medievale e i suoi stretti vicoli. Un po’ più impegnativo è stato raggiungere Aeclanum, l’antico Municipium assediato e distrutto nel 79 da Silla. Il parco archeologico è ben tenuto e continua a dare alla luce nuovi ambienti da sommare al già ricco complesso, oggi è diventato scenario di eventi importanti snodati lungo tutto il corso dell’anno.
Da Mirabella a Bonito per un breve ristoro in terra di illustri personaggi; da Cassitto a Bongiorno, il paese ha lasciato tracce significative della sua gente. Sentinella sulla Valle dell’Ufita, fa risalire le sue origini all’epoca normanna di cui resta testimonianza nel castello mutilato. Da visitare anche il museo delle “Cose perdute” di Gaetano De Vito, e una preghiera a “Zi Vicienzo Camuso” la mummia santificata dai Bonitesi. Rinfrancati dall’accoglienza, i ciclisti, oltre sessanta, un piccolo “Giro della Valle del Calore”, si sono spostati verso il Cubante lambendo il fiume sulle due sponde, e il vecchio paese di Apice, per fermarsi presso il “Castello del Principe” un caratteristico agriturismo creato all’interno del maniero medievale. Il castello, oggi recuperato in parte da Andrea Mogavero, fu fatto costruire da Federico II per meglio controllare le piane a fronte, proprietà della Chiesa. E’ ben noto il carattere del grande Federico e il rapporto non proprio amichevole che il sovrano aveva stabilito con i capi della Chiesa, più volte richiamato, scomunicato, definito “pietra di scandalo”, fu uno dei sovrani più illuminati e più discussi della nostra terra. I suoi castelli, distribuiti sulle alture strategiche del suo regno, ancora oggi mostrano la loro austerità e bellezza.
Chi sa ascoltare le pietre può avvertire novelle antiche di dame e cavalieri o di spiriti che si aggirano tra le possenti mura. Si narra, nelle nostre contrade, che il castello avesse un cunicolo sotterraneo comunicante con Ponte Rotto. Si narra ancora di uno dei signori che abitarono il castello, pare che avesse una strana anomalia fisica, aveva un orecchio asinino, tanto da meritarsi il nomignolo di “Recchi’e’ciuccio”. Ogni barbiere che si recava al castello per radere il signore, se aveva l’inavvertenza di togliergli il cappello e scoprire lo strano attributo, veniva scaraventato giù nella botola per diventare spoglia mortale stratificata ad altri sventurati . Ce n’è da sapere sulla Media Valle del Calore, di storie intriganti, se solo si pensa ai diavoli e ai briganti, padroni e coinquilini del vecchio ponte, alla mano stampata a fuoco sulla spalla di un coraggioso imbroglione intento a recuperare il tesoro dei briganti sacrificando un gatto al posto di un bambino. Ma non solo, quello che oggi si può ammirare, oltre al povero ponte reduce di innumerevoli scempi, è una magnifica flora, in piena fioritura, che ha fatto da cornice alla passeggiata di beneficenza organizzata da giovani provenienti dalle due provincie, amichevolmente animati dagli stessi principi.
Franca Molinaro