Trivellazioni in Alta Irpinia, il deputato di Sel Giancarlo Giordano interroga il Ministero dell'Ambiente della tutela del territorio. L'interrogazione a risposta scritta è stata firmata anche dall'onorevole Arturo Scotto. Nel documento, l'esponente irpino di Sinistra Ecologia e Libertà ripercorre l'intera vicenda e mette in evidenza le fragilità del territorio e le sue tipicità ed eccellenze agroalimentari.
Questo lo stralcio finale del documento.
«...Nel Quadro di riferimento ambientale del Progetto Gesualdo 1, senza alcuna ulteriore considerazione, è riportato che Gesualdo e Frigento ricadono nella zona ad elevata sismicità; come si può evincere dalla cartina e come stabilito dalla delibera di giunta regionale 5447 del 7 novembre 2002, tutta l'Alta Irpinia è in zona ad elevata sismicità, mentre il resto della provincia è in media 9 sismicità; nel sottosuolo dell'area interessata al progetto Gesualdo-1 vi sono faglie attive che hanno generato i violenti sismi del 1702 e del 1732 (X grado MCS); le caratteristiche idrogeologiche e geotermali e la presenza di varie faglie attive e sismogenetiche in grado di originare sismi di magnitudo 6,8-6,9 come quello del 1980 e gli effetti cosismici che ne possono conseguire in gran parte della superficie del suolo e nel sottosuolo del territorio compreso nel permesso «NUSCO» rendono di fatto incompatibili le previste attività petrolifere; l'area del permesso «NUSCO» presenta inoltre manifestazioni geotermali che alimentano attività termali (Terme di San Teodoro); le manifestazioni principali sono denominate Mefiti e Mefitelle (in linea d'aria a circa 6 chilometri all'area di realizzazione del progetto)...».
Ma non è tutto «...una particolare situazione critica dal punto di vista naturalistico - si legge ancora - è costituita dagli abitanti stessi di Gesualdo, visto che si costruisce un pozzo di petrolio quasi nella piazza del paese; un pozzo esplorativo a ridosso del centro abitato espone a seri rischi per la salute; inoltre nelle vicinanze viene prodotto un formaggio pecorino, il Carmasciano, conosciuto in tutto il mondo per il suo pregio; il Progetto «Gesualdo-1», come tutti gli altri progetti che interessano la ricerca dei combustibili fossili nel sottosuolo, non può prescindere da una analisi puntuale delle condizioni generali di degrado e di criticità sanitaria della popolazione della Campania che appare già minata da precedenti interventi industriali e di criticità ambientali specifiche».
Da qui le richieste: «...se non ritenga opportuno avvalersi, ai fini di un più compiuta valutazione del quadro generale delle criticità contenute nello studio impatto ambientale del pozzo «Gesualdo-1» predisposto dalla società proponente, della presente relazione medico-scientifica allegata; se non ritenga doveroso assumere iniziative per sospendere, nelle more, ogni altra iniziativa operativa da parte della società proponente del progetto di perforazione esplorativa del sottosuolo in oggetto;
se non ritenga di dover sospendere ed eventualmente a riconsiderare l'eventualità del suddetto programma di perforazioni nel caso si dovesse registrare una oggettiva modifica dello «studio impatto ambientale».
Redazione