Fisciano

Grande attenzione e silenzio per la testimonianza di Giovanni Canzio, primo Presidente Emerito della Corte Suprema di Cassazione, testimonial della quarta giornata di UnisaOrienta al campus di Fisciano.

 I 1500 studenti delle scuole superiori, oggi in visita in Ateneo, hanno ascoltato con partecipazione l'intervento dell'ospite odierno della manifestazione che l’Università di Salerno ogni anno dedica all'orientamento in ingresso e all'accoglienza delle future matricole.

Il Presidente Canzio, di origini salernitane, ha raccontato alla folta platea di giovanissimi studenti i suoi trascorsi nella città natale: “Ho vissuto per 25 anni di fronte alla Chiesa del Carmine, nel centro di Salerno, prima d’affrontare altrove la mia vita lavorativa. Ho frequentato il liceo Tasso, avevo una speciale passione per il mondo antico, leggevo e capivo il greco prendendo 9 e 10 alle versioni, ma per prima cosa facevo una copia nascosta da passare ai miei compagni di classe - ha ricordato tra i sorrisi dei ragazzi. È proprio leggendo quei classici che si è alimentata in me la passione per la Giustizia e il Diritto. È per questo che ho scelto la facoltà di Giurisprudenza. Ero iscritto a Napoli ma studiavo a casa, perché frequentare l’Università era ancora un concetto sconosciuto. Guardando la tv, i miei coetanei ed io sognavamo i campus americani immersi nel verde, quelli in cui i ragazzi statunitensi trascorrevano le loro giornate, sull'erba e dentro le aule. Venire qui all’Università di Salerno oggi è un po’ come veder realizzato il sogno della mia giovinezza”.  

E riguardo alla sua carriera ha dichiarato: “La memoria è doverosa. Perché a fine anni Settanta, l’Italia è stata segnata drammaticamente dal terrorismo rosso, nero e mafioso. E in quell’epoca abbiamo incontrato generazioni di giovani che non conoscevamo”, ha detto il presidente Canzio. Poi, l’omaggio ai magistrati che hanno pagato con la vita la propria battaglia a Cosa Nostra: “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino aprirono i processi alla mafia di cui neppure si parlava, anche se tutti ne conoscevano l’esistenza. Furono loro ad avviare quella stagione che ci porta oggi ad aver quasi sconfitto Cosa Nostra. Falcone e Borsellino, barbaramente trucidati nel 1992, hanno aperto la porta di una storia occulta, tenuta nascosta. È stato fatto tutto con grande impegno, sacrificio e passione. Ogni volta per noi, in Cassazione, era doloroso riaprire pagine di stragi mafiose, eppure bisognava dimostrare che il volto del Diritto e della Giustizia non è lo stesso della criminalità. Perché un giudice deve assicurare l’uguaglianza di tutti i cittadini, anche i più potenti o i più criminali, dinanzi alla Legge”.

L’intervento di Giovanni Canzio è stato introdotto da Matteo Casale, già presidente della Corte d’Appello di Salerno, dopo il saluto alle future matricole del Rettore dell’Università di Salerno, Aurelio Tommasetti e della professoressa Rosalba Normando, responsabile del Caot.

A presentare l'offerta formativa dell'area giuridica il professor Giovanni Sciancalepore, direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche: “Si tratta di un’offerta didattica che è un prodotto tra tradizione e innovazione. Non siamo legati a schemi vecchi né superati ma abbiamo rispetto per il cuore antico del nostro Diritto. E siamo anche proiettati al futuro, perché costantemente impegnati ad intercettare le esigenze del mondo del lavoro, per un arricchimento specialistico che soddisfi le nicchie di mercato".

La sessione plenaria del quarto giorno di UnisaOrienta 2019 ha visto la partecipazione di studenti provenienti da istituti superiori campani di Avellino, Benevento, San Giuseppe Vesuviano, Vallo della Lucania, Atripalda, Mercato San Severino, Castel San Giorgio, Montecorvino Rovella e Cicciano, ma anche dai comuni lucani di Lauria e Marsico Vetere.