Avellino

Ritorno immediato in Italia. Nel pomeriggio, Carmine Tommasone ha subito fatto visita alla sua palestra, la Contrada Boxe. L'abbraccio della sua gente che ha sognato con il pugile irpino il titolo mondiale dei pesi piuma WBO. Un sogno sfumato alla settima ripresa del match perso per ko contro Oscar Valdez: "E' stata una bellissima avventura. - ha affermato Tommasone al canale 696 TV OttoChannel e ad ottopagine.it - Siamo andati a disputare il campionato del mondo in America. Penso che sia il sogno di tutti i pugili, quello di combattere per un titolo mondiale. Sono riuscito a realizzare questo sogno. C'è un po' di rammarico per non essere riuscito a portare questa cintura in Italia. Non rimpiango nulla perché mi sono allenato al meglio. Ho dato tutto me stesso e ci ho provato fino alla fine.

Nel match, Tommasone ha saputo lottare fino al settimo round, andando oltre le difficoltà della quarta ripresa, quando il contradese è andato al tappeto per due volte: "E' stato uno dei momenti più duri. Ero preparato atleticamente, mentalmente. Sono riuscito a rialzarmi portando il match fino alla settima ripresa. Ti dico che pure alla settima ripresa l'arbitro ha ritenuto di fermare il match. Ero molto lucido sia dal punto di vista fisico che mentale e potevo continuare. La scelta è stata dell'arbitro. Ha ritenuto giusto fermare il match e va bene così".

Al termine della sfida, Valdez ha rimarcato il valore di Tommasone: "Ho sentito le parole di Valdez. Si è complimentato e questo mi inorgoglisce. Detto da lui che è un campione, non può fare altro che darmi gioia. Sono parole vere quelle dette da lui. So di avergli dato filo da torcere ed era quello che io avevo studiato in palestra, quello che io volevo fare. Ovviamente, ogni pugile avrebbe voluto fare di più. Non ci siamo riusciti però è andata bene così, dai".

Sognava da anni un'occasione di questo tipo e Tommasone l'ha sfruttata al massimo: "L'attesa è stata adrenalinica. Non è da tutti combattere in America per un titolo mondiale. Ti dico che non è semplice. Stare davanti la tv, guardare il match, che sia di un campionato del mondo di pugilato, che sia di qualche altro sport, è facile. Ma quando stai lì e sei solo tu e il tuo avversario, sali sul ring mondiale, in America, contro un campione di quel calibro di Oscar Valdez, in un contesto dove l'organizzazione era della "Top Rank" di Bob Arum, se non hai determinati attributi, sia dal punto di vista fisico che mentale, non puoi salire sul ring. In caso contrario, sali già sconfitto. Un'altra nota positiva: sono salito sul ring tranquillo, cosciente delle mie forze, delle mie capacità e questo mi ha aiutato molto tantissimo".

"Carmain". Ecco come è stato chiamato dallo speaker statunitense alla procedura del peso e nel pre-gara il nome di battesimo di Tommasone: "Ormai tutti mi chiamato così, in 'americano'. Questa è una cosa molto simpatica e mi piace pure".

Nel post-gara, il colpo di scena con la proposta di matrimonio alla sua Laura: "Era una cosa che già avevo in mente, che volevo fare. Si è presentato il Mondiale e mi sono detto: quale occasione migliore per fare tutto cio'. Il merito di tutto è anche suo. Come mi ha sostenuto lei, non mi ha sostenuto nessuno. Era giusto farlo in diretta, in pubblico, davanti a tanti americani".

E' arrivata la prima sconfitta per ko, ma la prova in terra americana può aver offerto un nuovo discorso tecnico nel futuro dell'irpino: "Penso che al di là della sconfitta, ho ricevuto tantissimi complimenti pure in America. Quindi, il mio nome sarà ricordato e sono sicuro che, dopo questa bellissima occasione, qualche altra chance , a livello mondiale, ci sarà di sicuro".

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