Solofra

Contrasto dell’inquinamento ambientale, al lavoro nero per aumentare la sicurezza sui luoghi di lavori e il rispetto della natura, controlli  dei carabinieri di Avellino. Un intervento al quale hanno preso parte i carabinieri Forestali, il Nucleo operativo ecologico e il Nucleo carabinieri ispettorato Lavoro e le Stazioni dell’Arma, il personale dell’Asl. Dipartimento sicurezzaluoghi di lavoro, dell’Arpac e della Direzione Provinciale del lavoro di Avellino.

Particolare attenzione è stata rivolta al Distretto conciario di Solofra. I controlli hanno riguardato varie aziende del distretto e, complessivamente, hanno consentito di accertare  lo smaltimento o il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi, in assenza di autorizzazione, l’illecita immissione di scarichi di acque reflue industriali nella rete fognaria pubblica; l’attività di stoccaggio di rifiuti in assenza di autorizzazione e con superamento del limite quantitativo e temporale; la sussistenza di locali privi di adeguati sistemi per la sicurezza degli operai; la presenza di lavoratori non sottoposti a visita medica preventiva prima di essere adibiti a mansioni che comportano l’esposizione ad agenti chimici pericolosi per la propria salute. Per quello che concerne il lavoro nero sono stati effettuati controlli in 41 aziende,14 delle quali sono risultate irregolari per la presenza complessiva di 27 lavoratori in nero: per 7 di esse è stata disposta la sospensione delle attività, con sanzioni  per un totale di 70.000 euro; per le altre 7 solo sanzioni amministrative, per un totale di 30.000 euro.

In tema di inquinamento ambientalele verifiche  hanno interessato 35 aziende, 17 delle quali risultate irregolari, con contestuale sequestro e sospensione delle attività per deposito di rifiuti non autorizzato e/o scarico di acque reflue industriali non autorizzato. Sono state complessivamente denunciate 100 persone, tra titolari e legali rappresentati delle aziende.

Tra le numerose verifiche eseguite spicca quella nei confronti di una ditta la cui titolare è stata ritenuta responsabile di un illecito smaltimento di acque reflue industriali, provenienti dal ciclo di lavorazione della propria conceria, nel torrente Solofrana, e quella relativa alla sospensione dell’attività imprenditoriale di una ditta conciaria che addirittura impiegava ben 9 lavoratori “in nero”, sui 13 complessivi.

I controlli, di concerto con la Prefettura di Avellino, proseguiranno con cadenza settimanale al fine di sottoporre a verifica sui tre importanti settori (lavoro Irregolare, inquinamento Ambientale, sicurezza sul lavoro)  tutte le ditte operanti nel particolare territorio ed in quelli vicini.