Benevento

“Non so ancora perché sono qui... a parlare di filosofia... ma mi diverto ad essere qui con voi”.
Irresistibile, ironico, travolgente Giancarlo Giannini mattatore sul palco del quinto Festival Filosofico del Sannio, dell’associazione “Stregati da Sofia” presieduta da Carmela D’Aronzo. La manifestazione beneventana ha aperto il suo 2019 ospitando la lectio magistralis di Giancarlo Giannini dal titolo “La ricchezza del Teatro e del Cinema”, al Teatro San Marco di Benevento.

Un viaggio nella sua vita d'attore che è sopratutto “gioia di vivere”, capacità di apprezzare l'esistenza ma anche di comunicare. “Prendo la vita come un gioco – confessa Giannini – e fare l'attore significa giocare. E' per questo che ho scelto questo mestiere. Anche stasera – ha scherzato - lascerò tutto all'improvvisazione”.

Una lezione in cui le parole chiave sono state: fantasia, gioia di vivere, bellezza, poesia, il gusto delle cose, a partire dal buon cibo. Ma anche solitudine di eterno.
“Insegno al centro sperimentale. Insegno recitazione... ma è ovvio che non si può insegnare qualcuno a diventare Marlon Brando. Insegno la gioia di vivere perché senza non si può fare l'attore”.

E il Festival filosofico a riservato a Giannini un premio. Una statuetta simbolo del festival ideata e realizzata dall'artista Antonio Frusciante.
Un pomeriggio in cui non poteva mancare la poesia per Giannini “eternatrice di bellezza”. L'attore ha recitato L'infinito di Leopardi e poi Shakespeare per ammaliare un pubblico di studenti e appassionati tra i quali spiccava anche la figlia di Totò, Liliana De Curtis, presente alla proposta.

Un pomeriggio per rincorrere la vera ricchezza che, secondo l'attore, “è amare la vita nell'essenzialità di tutti i suoi aspetti”.