Benevento

Il leaderismo non si è mai dovuto contare: erano pesanti le idee. Le convenzioni, strano meccanismo precongressuale elaborato da menti fine fine all'interno del Partito democratico, sono un giallo interessante perché da diversi anni non si riesce mai a venirne a capo. Come dire: non si sa mai com'è andata a finire veramente.

Immaginate per serrare le fila e raccogliere, per quanto si sa pubblicamente, le opinioni della base (quella usa e getta, non quella rumorosa di una volta), queste votazioni sono un po' votate alla massoneria un po' affidate a qualche immaginetta sorridente davanti a un circolo o un gazebo. Insomma, sono finte. Di plastica. Meglio: di cera. Come facce di cera (vivi soltanto dentro catafalchi di apparato) si avviano a essere i vari rappresentanti teoricamente eletti nei territori. Quello che sconcerta sono i numeri, diventati via via sempre più sottili che tra poco ci si affiderà ai nanonumeri per essere comprensibili. Quando sono noti, i numeri.

A Napoli, tanto per fare un esempio, dei dati ufficiali a sette giorni dalla consultazione non c'è ancora traccia: ufficialmente “sono in evoluzione”.

Per questo poi il giallo, l'attesa che si fa prima vana, poi seccante, infine sconcertante, prende l'attenzione. Di Avellino, comune per comune, abbiamo detto. Siamo di fronte a un partito poco più che condominiale, al di sotto dei numeri che Renzi ridicolizzava riferendosi ai metodi di selezione di classe dirigente dei 5Stelle.

A Benevento il Pd si è raggruppato tutto attorno a Umberto Del Basso De Caro, ma con 1800 voti su 2180 il partito è poco più che una bocciofila. Ecco i dati elaborati da Ottopagine, comune per comune.

Lui, il segretario Valentino e il consigliere regionale Mino Mortaruolo per scalare la segreteria regionale (un petto a petto preliminare che poi dovrebbe sfociare nelle primarie per chi si candida a governatore della Campania) portano in dote scarsi tremila voti tra Benevento e Avellino. A conti fatti quanti sono necessari per eleggere un consigliere della Municipalità di Napoli: tal Esposito Aniello detto Bobo, nel Pd a Napoli, nel 2016 ne ha presi 2633, battuto da Salvatore Madonna che ha raccolto 3614 preferenze.

E quelli erano anni ruggenti.