Apertura dell’Anno giudiziario. Mentre a Napoli il pd Riello si scaglia contro l'antimafia di facciata, a Milano il Procuratore generale Roberto Alfonso rivela il traffico dei clan che esportano i rifiuti della Campania in Lombardia. E sarebbe questo alla base dei roghi tossici che hanno inetressato la regione negli ultimi tempi.

Nella sua relazione il magistrato ha ricordato che «Nell’ultimo anno numerosi sono stati gli incendi dolosi in danno di impianti formalmente autorizzati e di capannoni industriali dismessi, ma stipati in modo clandestino di migliaia di tonnellate di rifiuti, in parte provenienti dalla Campania».

Quindi, stando a quanto afferma il numero uno della procura milanese, gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti lombardi, nei quali sono state trasferite tonnellate di rifiuti dalla Campania, sarebbero sotto il controllo dei clan malavitosi del sud. Alfonso ipotizza la presenza di un’unica regia dietro i tanti roghi degli ultimi mesi.

Alle parole del procuratore segue la preoccupazione manifestata dal presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana: “Quello dei rifiuti è un ambito a cui bisogna dedicare particolare attenzione. La criminalità organizzata ha messo le mani su un grosso business» ha affermato il governatore. In Lombardia negli ultimi mesi si sono contati una ventina di roghi tossici e dolosi. Per questo la Procura milanese ha attivato il coordinamento investigativo tra le Direzioni Distrettuali Antimafia del Nord, le Direzioni Distrettuali Antimafia di Napoli, di Salerno e della Calabria.

Ad aprile del 2018 i carabinieri del Noe di Milano indagarono sull’illecito smaltimento di centomila tonnellate di spazzatura prelevata dai cassonetti della Provincia di Napoli e (ma una piccola parte proviene anche dal Lazio e dalla Liguria) e finiti nel termovalorizzatore di Brescia e in una discarica in disuso della Provincia di Alessandria, dopo aver girato mezza Italia. 

679MILA tonnellate, è la quantità di frazione umida proveniente dalla Campania secondo i dati forniti dall'ultima relazione dell'Ispra. La Lombardia inoltre riceve anche una fetta consistente di frazione secca da fuori regione, circa 300mila tonnellate.