Un consiglio comunale "allargato" tra Angri e Sarno per convincere la Doria a reintegrare il lavoratore licenziato per uno sfogo sui social. A chiederlo è Gigi Vicinanza della Cisal provinciale. "Invito i sindaci a schierarsi con il lavoratore allontanato dall'azienda. Spero che si possa arrivare a una fumata bianca prima della decisione di un giudice e porre così la parola fine su una vicenda che da mesi sta andando avanti.
Non contesto le azioni portate avanti dagli altri sindacati, ma serve un'accelerata perché una questione del genere non può finire nel dimenticatoio. Ecco perché chiedo ai sindaci di Angri e Sarno, che sul proprio territorio comunale ospitano gli stabilimenti de La Doria, a convincere i manager che il perdono è la strada giusta. Non possiamo permetterci di perdere ulteriori posti di lavoro quando già il periodo non foriero di buone notizie. L'azienda in questione è un'eccellenza dal punto di vista sindacale e lo dicono gli accordi stilati in questi anni per tutelare i lavoratori. Tuttavia, non devono passare certi concetti, anche se la libertà di parola finisce nel momento in cui si offende la dignità altrui".
Per Vicinanza, dunque, è necessario un cambio di rotta. "I sindaci Cosimo Ferraioli e Giuseppe Canfora hanno dimostrato di essere sensibili alla tematica del lavoro. Ecco perché auspico in una convocazione de La Doria per affrontare il discorso. Convochino anche un consiglio comunale monotematico se necessario e mettano sul piatto anche sgravi fiscali se possono essere necessari per convincere l'azienda a tornare sui suoi passi. Ogni azione legale è legittima. Non si tratta di tutelare un singolo lavoratore, ma un'intera categoria e difendere con tutti i mezzi possibili un diritto che va ogni dichiarazione a mezzo social".