Archiviata dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura, l'indagine a carico di una 64enne di Apice che il 12 agosto di due anni fa era stata arrestata dalla Squadra mobile per un'ipotesi di sfruttamento della prostituzione minorile. La donna era finita in carcere, dove il gip Gelsomina Palmieri, dopo aver dichiarato l'incompetenza funzionale ed aver disposto la trasmissione degli atti a Napoli, l'aveva lasciata dopo l'udienza di convalida. Dopo più di un mese il Riesame le aveva concesso i domiciliari.
Quando era comparsa dinanzi alla dottoressa Palmieri, la donna – difesa dall'avvocato Alfredo Lo Pilato – aveva sostenuto che le due ragazze del posto- – all'epoca, una 15enne ed una 16enne- andavano da un pezzo a farle visita. Le facevano compagnia, spesso usavano il suo cellulare per inviare messaggi sui social. Lei – aveva aggiunto - vive da sola in quell'abitazione in cui avevano fatto irruzione gli agenti, sorprendendola in compagnia di una delle minori. Nessuna traccia, invece, dei tre giovani che in precedenza avevano avuto accesso a quell'appartamento, successivamente identificati attraverso i telefonini. Tre giovani che avrebbero ammesso di conoscere e di aver frequentato la 15enne e la 16enne.
Le loro dichiarazioni, e quelle- praticamente dello stesso tenore - di una delle ragazze, avevano supportato l'impianto accusatorio nei confronti dell'allora 62enne. Lei avrebbe avuto rapporti sessuali con i tre clienti in cambio di poche decine di euro o della promessa di farli entrare in contatto con la 15enne e la 16enne. Due giovanissime alle quali sarebbe stato 'raccomandato' di non raccontare ciò che succedeva, che avrebbero obbedito per paura che venissero divulgate eventuali riprese dei loro incontri.
La richiesta di archiviazione della Procura, poi accolta dal Gip partenopeo, era stata avanzata dopo un lungo interrogatorio alla quale la 64enne si era sottoposta, ed anche alla luce degli elementi emersi attraverso l'attività difensiva.