Al Sud e nelle isole gli investimenti per la formazione dei dipendenti sono 1/3 in meno (-29%) rispetto alla media italiana con uno scarto ancora maggiore (-36,5%) rispetto al Nord.
E’ quanto emerge da una analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, sugli ultimi dati Istat che riguardano la struttura del costo del lavoro in Italia. Purtroppo la formazione – spiega Uecoop – rappresenta appena lo 0,2% del totale della spesa per ciascun dipendente mentre il mercato richiede continui percorsi di specializzazione e aggiornamento sia in termini di procedure che di conoscenze su materiali e tecnologie in tutti i settori, dall’industria meccanica alle costruzioni, dalla logistica ai servizi.
Aggiornamenti professionali che devono coinvolgere sempre di più le oltre 81mila cooperative italiane che occupano più di 1,28 milioni di persone in quasi ogni settore produttivo: dalla logistica alla gestione dei rifiuti, dall’agricoltura all’abbigliamento, dall’informatica all’edilizia, dai trasporti alla vigilanza, dal turismo alle ricerche di mercato.
L’evoluzione rapida del lavoro impone una formazione continua – sottolinea Uecoop – con costi che riguardano le spese per servizi e attrezzature, la manutenzione degli edifici e degli impianti dedicati, le spese di partecipazione ai corsi, la remunerazione degli istruttori esterni all’impresa, il materiale didattico e gli strumenti utilizzati per la formazione.
Investimenti che – conclude Uecoop – è però necessario affrontare per garantire una sempre maggiore qualità del lavoro e quindi aumentare la capacità delle aziende di stare sul mercato.