Una tappa storica quella del Giro d'Italia 1925, quando la corsa rosa da Bari arrivò a Benevento al termine di quasi 235 chilometri. Nella foto in alto la prima pagina della Gazzetta dello Sport che racconta proprio di quel giorno (ringraziamo Paolo Speranza che conserva nella sua ricca collezione anche questa preziosa copia del quotidiano milanese).
Vinse un mito del ciclismo, Costante Girardengo (reso ancora più immortale dalla celebre canzone di Francesco De Gregori: vai Girardengo, vai grande campione...), grazie anche a un “banale incidente” - come si legge nel sommario della prima pagina – che frenò Alfredo Binda, arrivato al traguardo in quarta posizione a 24 secondi dal vincitore. Binda, giovane rivale di Girardengo, è considerato uno dei più grandi ciclisti di sempre.
Nella prima pagina della Gazzetta anche un disegno del volto felice e affaticato di Girardengo, che ha battuto in volata – si legge – i valorosi Belloni e Brunero. Il quotidiano cita anche le prove de coraggiosi Vallazza (primo dei juniores), Tragella (primo degli isolati), Petri (primo dei diseredati).
Era il 28 maggio. Ed era il ciclismo delle strade sterrate e dei percorsi interminabili. Era il ciclismo che per la prima volta faceva conoscere tutta l'Italia agli italiani. Che univa il nord e il sud con i pedali e il sudore. E quei personaggi che sono rimasti per sempre nel nostro immaginario. Pionieri ed eroi, capaci di sorridere anche dopo la più immane delle fatiche.
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