Cervinara

Quei cani, la loro gioia, erano costati ad entrambi un processo che si è però concluso con la loro assoluzione. Il fatto non sussiste: lo ha sentenziato il giudice del Tribunale di Avellino, Rega, chiamato a pronunciarsi sulla posizione di due coniugi di Cervinara - sono stati difesi dall'avvocato Teresa Meccariello -, accusati di non aver fatto alcunchè per evitare che i latrati dei loro animali arrecassero disturbo alla quiete pubblica.

Lo aveva denunciato nel 2013 un vicino di casa, infastidito, soprattutto di notte, dall'abbaiare di un paio di piccoli meticci e di altrettanti cani di taglia media. Ognuno dotato di una cuccia sistemata in un giardino retrostante la villetta in cui vivono i proprietari, che le avevano anche coperte alla vista dalla strada comunale, per impedire che i passanti potessero lanciare qualcosa.

L'indagine della Procura era stata avviata dopo le segnalazioni arrivate al Comune, e non solo. Quella iniziale faceva riferimento alle cattive condizioni igienico-sanitarie nelle quali versavano i quattro cani, tutti microchippati, ma un'ispezione dell'Asl e della polizia municipale aveva accertato come le stesse fossero assolutamente in regola. Una situazione che aveva preoccupato il proprietario di casa che aveva anche interpellato la Lega nazionale per la difesa del cane.

Poi il mirino della parte offesa era stato puntato sugli abbai di quegli animali, riconosciuti come la causa dell'interruzione del sonno notturno senza neanche affacciarsi per capire se davvero si trattasse di loro. Di qui il processo che ora si è concluso con una sentenza di assoluzione: il fatto non sussiste.