Torre le Nocelle

La piccola comunità di Torre le Nocelle, in Irpinia ormai nota a livello mondiale per il ministero di accoglienza e di preghiera del suo Rettore, Padre Michele Bianco, ha vissuto intensi momenti di fede, di riflessione e di preghiera, stimolati soprattutto dall’arrivo delle insigni Reliquie di San Pio da Pietrelcina, il Santo stigmatizzato del Gargano, che, dal 1918 al 1968, anno della sua morte, ha vissuto l’esperienza singolare di condividere nel suo corpo, con le cinque piaghe, la passione di Cristo. Sono stati tre giorni ricchi di eventi per la piccola ma solerte comunità parrocchiale irpina.

L’evento, fortemente voluto dal Rettore e dal Gruppo di preghiera San Pio della Parrocchia, che conta oltre 50 iscritti, è stato curato nei minimi particolari. Il 18 gennaio 2019 le Reliquie sono state accolte davanti alla Casa Comunale con la partecipazione dell’intera popolazione e delle comunità limitrofe. Tra le autorità civili il Sindaco di Torre le Nocelle, avvocato Antonio Cardillo, con l’Amministrazione, il Sindaco emerito, dottor Roberto Di Iorio, i rappresentanti dei Sindaci di San Giovanni Rotondo e di Pietrelcina, l’Onorevole senatrice Sandra Lonardo, l’Ambasciatore presso l’ONU, Santo Santaniello, i rappresentanti dell’Accademia, i professori Rino Caputo, di Roma, Alberto Granese, Carlo Santoli e Anella Puglia, di Salerno, e tante rappresentanze di gruppi, movimenti e associazioni culturali e di preghiera. Prima della Celebrazione Eucaristica, presieduta da padre Michele - che ha tracciato un intenso ritratto del Santo, “alter Christus et ipse Christus Patiens” - il Direttore dell’Associazione Internazionale “Amici di Padre Pio”, del “Premio Padre Pio, il Nobel dell’anima” e della Rivista Padre Pio, il dottor Gianni Mozzillo, che con la sua Associazione promuove quotidianamente il culto del Santo nel mondo, ha scoperto, all’entrata della Chiesa, alla presenza dei sindaci, delle autorità civili e religiose, il bellissimo quadro di San Pio, olio su tela, del maestro Ulisse Sartini, tra i più grandi ritrattisti e pittori viventi, donato alla Parrocchia dall’imprenditore torrese, lo chef stellato Annibale Todesca che vive a Boston (la copia gemella del dipinto si trova nella Chiesa Madre di San Giovanni Rotondo).

Al termine della Messa sono state distribuite oltre 100 pergamene con il ritratto di Padre Pio ai rappresentanti dei movimenti religiosi dell’intera Penisola.

Un altro momento di grazia è stato vissuto il 19 gennaio con la Celebrazione Eucaristica presieduta da padre Marciano Morra, famoso per i suoi programmi televisivi sul Santo su SAT 2000 e Teleradio Padre Pio Tv, per i suoi libri sul Frate, amico e confratello di San Pio, che ha illustrato un ritratto del Santo, a tratti inedito, nei suoi aspetti meno conosciuti, evidenziando la sua viva e calda umanità e il suo senso dell’humour, raccontando aneddoti e testimonianze anche sul suo impegno politico, nei risvolti evangelici, sempre teso alla promozione integralmente cristiana dell’uomo. L’intera assemblea che assiepava letteralmente l’edificio sacro pendeva dalle sue labbra.

Le celebrazioni religiose si sono concluse domenica 20 gennaio con la Santa Messa presieduta da monsignor Salvatore Filippo Giuliano di Roma, Presidente dell’Unione Promozione Cristiana, che, nella dotta omelia, ha sviluppato la spiritualità di San Pio, riflesso vivente del Vangelo, completando le considerazioni di padre Michele e di padre Marciano.

Al termine della Santa Messa, il dottor Mozzillo, complimentandosi con viva commozione per lo straordinario evento di grazia, che ha visto confluire nel Santuario non solo l’intera popolazione torrese e i numerosi fedeli dei comuni viciniori, ma anche tantissimi pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia, ha anticipato, a sorpresa che l’importante Premio San Pio quest’anno sarà conferito a padre Michele Bianco e al Gruppo San Pio di Torre, che si sono distinti nello zelo e nella promozione del culto del santo in un contesto internazionale, innestandolo nelle più antiche e millenarie radici della devozione di San Ciriaco, peraltro fatto conoscere anche grazie alla monumentale monografia del Santo che, nel lontano 2003, realizzò lo stesso padre Michele con l’avvocato Carmine Capone. Nel pomeriggio di domenica le Reliquie sono ripartite, lasciando il Santuario, salutate dal Gruppo San Pio e da molti fedeli.

A spiegare il senso e l’importanza cristiana delle Reliquie è stato padre Riccardo Fabiano, loro custode, anche egli amico di San Pio che, nei tre giorni, ha confessato ininterrottamente, sull’esempio del suo confratello Santo, noto, oltre che per le bilocazioni, l’introspezione, la potenza nell’intercessione, i profumi, eccetera, anche e soprattutto, per le confessioni, che ascoltava fino a 18 ore al giorno, assolvendo, come è stato calcolato, oltre 600.000 penitenti. I fedeli sono accorsi al Santuario a tutte le ore del giorno, non solo nei momenti liturgici per baciare le Reliquie, sostare in preghiera, chiedere grazie, o, anche, solo per intrattenersi con il Santo, che non è stato mai lasciato solo.