Molinara

Dalla provincia di Benevento sono tante le storie di accoglienza e integrazione. Diversi gli Sprar presenti nel Sannio, molti gestiti dalla Caritas e dai tanti piccoli comuni aderenti alla rete del 'Welcome'. Storie di successo, di riscatto sociale, dove l'arrivo di nuove persone con le loro diversità e le loro esperienze ha portato quel 'quid' in più a realtà spesso a rischio spopolamento. Tanti, forse troppi i giovani che sono andati via soprattutto dal Fortore. Le statiche ormai da anni parlando di numeri in costante decrescita demografica, che lasciano immaginare cartoline di un futuro in bianco e nero con paesaggi disabitati. Ma c'è chi prova a invertire la rotta, c'è chi crede nei colori e il suo paese lo vuole arricchire di gioia e sorrisi perché non si arrende ai numeri ma crede nella gente.

Sono i 'Piccoli comuni del Welcome' promossi dalla rete Caritas di Benevento a cui ha recentemente aderito anche il comune di Molinara, guidato dal sindaco Giuseppe Addobbo, dove da aprile è presente un nuovo Sprar. Il primo cittadino del piccolo borgo del Fortore, presente ieri sera alla manifestazione pro – accoglienza davanti alla Prefettura di Benevento, ha parlato di un'esperienza positiva per l'intero territorio e per la sua gente: “Molinara è un paese aperto e accogliente, lo sta dimostrando in questi mesi ospitando cinque famiglie che hanno portato una novità positiva in paese”.

Accoglienza considerata importante “innanzitutto dal punto di vista umano”, ma che può diventare anche una risorsa per la comunità. “Importante dal punto di vista umano l'apertura nei confronti di queste popolazioni, ma in zone dove c'è un forte spopolamento aprirsi a nuove etnie è un fatto positivo. L'integrazione permette a questi paesi di restare aperti, di conservare la scuola come nel caso di Molinara”. Così il progetto di accoglienza diventa fondamentale “non solo per chi soffre, ma anche dal punto di vista sociale rappresenta un'esperienza molto positiva”. Ecco allora che lo scenario restituito dalle statistiche con paesi semi-deserti, viene facilmente sostituto immaginando bambini con gli occhioni scuri e un sorriso immenso che giocano liberi magari accompagnati dagli anziani del paese pronti a fare da nonni a chi arriva da lontano.