Avellino

Sono tantissimi i giovani avellinesi che, nonostante le molteplici e oggettive difficoltà, ambiscono ad intraprendere la carriera dell'artista. Soltanto in pochi riescono però a farne una professione. Per la maggior parte di essi, invece, la scelta del doppio lavoro, o, nel peggiore dei casi, della rinuncia, diventa pressoché obbligata. Contrariamente ad altre realtà italiane, Avellino non sembra prestare un'adeguata attenzione al mondo della cultura e dell'arte, e, soprattutto, non offre chance concrete agli artisti emergenti che permettano loro di inserirsi in un circuito sempre più ampio ed in un contesto prima regionale e poi nazionale.

Assenteismo delle istituzioni e crisi economica. Sono queste, secondo Salvatore Mazza, noto attore teatrale irpino, le principali cause che hanno portato ad un profondo senso di sfiducia i giovani artisti avellinesi. «Ad Avellino – precisa Mazza – gli artisti incontrano molte difficoltà nel rapportarsi con le istituzioni e le amministrazioni locali, spesso lontane dalle tematiche culturali. La maggior parte degli artisti, infatti, è costretta spesso a doversi adoperare in prima persona per finanziare i propri progetti e per attivare reti per la distribuzione dei prodotti».

Nonostante il generale quadro di crisi e il conseguente sconforto che incombe sugli artisti, l'attore-regista invita i giovani avellinesi a non rassegnarsi. «Il nostro territorio vive un periodo molto difficile, non solo economico ma anche sociale e culturale. E' inevitabile che la carenza di servizi, attività e proposte possa scoraggiare chi vuole intraprendere questa strada. Malgrado ciò è necessario che gli aspiranti artisti trovino gli stimoli giusti, si rimbocchino le maniche e sfruttino a pieno le poche opportunità che la città offre. Bisogna investire su stessi, credere nelle proprie capacità, e alla fine i tanti sacrifici verranno sicuramente ripagati».

A.G.