Per il momento è un appello lanciato in rete, un messaggio nella bottiglia ancora in alto mare. "Voglio restare in Alta Irpinia" è il grido di battaglia scelto da un gruppo di ragazzi di Conza della Campania che, nonostante tutto, immaginano ancora un futuro nella loro terra. Sono una quindicina, di età compresa tra i 20 ed i 25 anni. Tutti, o quasi, studenti fuori sede. E' la voce dei giovani, di chi ha deciso di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa di concreto per la propria terra, senza delegare, senza attendere interventi dall'alto.
«Vorremmo poter scegliere, non essere costretti ad emigrare, sempre e comunque». Maria Laura Amendola è una delle promotrici del "manifesto". Al suo fianco Antonio Garro, Rossana Tobia, Marcello Iannella, Gerardo Capasso, Enza Frino, Martina Tobia, Giulia Garro, Paola Scolamiero, Francesco Iannicelli, Elisena Iannuzzelli, Alessio D'Angola e Luigia Tobia. Studia a Napoli, ma non ha ancora reciso il cordone ombelicale con l'Alta Irpinia. «Sappiamo benissimo che la nostra provincia è terra di emigrazione, ma, allo stesso tempo, crediamo che ci siano le condizioni per invertire la rotta». All'appello, al momento, hanno già risposto una cinquantina di persone. «Sono dalla nostra parte anche alcuni sindaci e diverse associazioni. È un segnale di attenzione importante», precisa Maria Laura.
I numeri sono inquietanti. Dal 2007 ad oggi, l’Irpinia (e in particolare l’Alta Irpinia) perde oltre 2000 abitanti l’anno, tra carenza di lavoro, di servizi pubblici, scuola, sanità, strutture ricreative e culturali e prospettive per il futuro. «Dobbiamo fare rete - racconta Maria Laura - creare attenzione sul territorio. Tra i nostri obiettivi c'è quello di sollecitare la nascita di nuove cooperative, immaginare un percorso scolastico completo che non costringa i giovani a lasciare i propri paesi una volta finita la scuola d'obbligo. È chiaro che serve l'aiuto di tutto, l'Alta Irpinia deve mobilitarsi e rimettersi in gioco».
Il primo obiettivo è un festival della musica e della cultura da organizzare ad agosto, quando i paesi dell'Alta Irpinia si ripopolano e riprendono vigore. «Sarà l'occasione per presentarci e farci conoscere, per far passare il nostro messaggio. In giro c'è tanta rassegnazione ma noi siamo convinti che si possa ancora incidere, avviare un percorso di crescita sociale e culturale prima che economica, far ritrovare la fiducia e l'orgoglio per le proprie radici», conclude Maria Laura.
Tutti insieme per l'Alta Irpinia "perchè vogliamo costruire il nostro posto nella nostra terra, vogliamo un territorio - si legge sul sito web http://vogliorestarealtairpinia.altervista.org/index.html - all’altezza delle nostre aspettative, dei nostri bisogni e delle nostre speranze. Noi vogliamo restare perché vogliamo crescere, migliorare, istruirci senza doverci allontanare dalla nostra terra. Noi vogliamo restare perché vogliamo costruire un luogo adeguato in cui crescano anche le generazioni future. Noi vogliamo restare perché vogliamo un'altra opportunità per rendere l'Irpinia un posto migliore, un posto in cui vivere!".
Marco Grasso