Caserta

Più di vent'anni di carriera, un mondiale vinto, il record storico di scudetti cuciti sul petto, nove, quasi 700 partite in A: Buffon è una leggenda, e difficilmente al mondo c'è qualcuno che non ne ha mai sentito parlare. Ma se il portiere lo conoscono tutti in pochi sapranno che prima di passare in porta Buffon ha una “carriera” dietro di essa: in curva, da ultras.
Lo ha ricordato in una intervista al settimanale Vanity Fair, rivangando i tempi in cui da giovanissimo seguiva ovunque la squadra della sua città, la Carrarese, nel gruppo “Ultras Indian Tips”, una sigla che porta ancora stampata sui guantoni oggi che a 40 anni difende la porta del Paris Saint Germain.
E tra i ricordi più vividi che Buffon ha descritto nell'intervista c'è lo stadio “Pinto” di Caserta. Visitato naturalmente in una trasferta con la Carrarese Buffon non ha mai dimenticato gli ultras della Casertana per un particolare: “Ricordo loro, e ad un certo punto ricordo la nuvola di nebbia che li avvolse, una nebbia provocata non dai fumogeni, ma da 200 canne fumate tutte insieme: è come se li vedessi ora davanti a me”.