San Cipriano Picentino

(pi.fe.) - Il territorio di San Cipriano Picentino e zone limitrofe, da giorni, è stato preso di mira da malviventi  che, oramai,  entrano in azione con cadenza quotidiana e non lesinano, se scoperti, di aggredire i proprietari degli immobili.

Una situazione insostenibile, al punto che Enrico Sorgente (nel riquadro nella foto), ultima vittima in ordine di tempo dei ladri, ha deciso di rivolgersi al Prefetto di Salerno, Francesco Russo chiedendo, attraverso una lettera, il ripristino della legalità.

Nella nota Sorgente ha focalizzato l’attenzione “sulla situazione disastrosa in cui versa il territorio dei Picentini,  preso di mira da malfattori che puntualmente da tempo, tutte le notti saccheggiano una contrada”.

“Ci portano via ogni tipo di bene, dalle attrezzature agricole alle derrate alimentari, ma cosa peggiore ci tolgono tranquillità e dignità. Ogni sera tocca a qualche malcapitato, non è rimasto quasi nessuno immune da questi furti, siamo costretti a passare intere nottate di guardia ai vetri dei balconi. L’altra notte ci hanno preso di mira ed è toccato purtroppo anche a me e a due miei vicini, a me hanno derubato tutte le attrezzature agricole e ai miei vicini,che sono due persone anziane,  sono entrati in casa spaventandoli e malmenandoli. Siamo ridotti allo stremo, la situazione è diventata insostenibile, le forze dell’ordine cercano di fare del proprio meglio  ma questi balordi hanno preso il sopravvento e imperterriti  e incuranti continuano nelle loro nefaste opere”.

Enrico Sorgente spiega di essersi rivolto al Prefetto in quanto rappresenta lo Stato e per che questo non “lascerà inascoltata la disperata richiesta di normalità che, giornalmente, si leva dai cittadini e dai lavoratori del territorio di San Cipriano Picentino. Le scrivo tutto questo  sperando in  una sua  presa di posizione netta, decisa e risolutiva, così come  invoco l’aiuto delle Istituzioni tutte perché si ripristini un clima di sicurezza e di  legalità".

"Signor Prefetto, si appella Sorgente, "cosa rimane ad un cittadino/lavoratore se non riesce a trovare nelle Istituzioni la tutela della sua famiglia, dei suoi figli e della sua proprietà? il ripristino della legalità? Vivendo quotidianamente il disagio di un altro furto di attrezzature agricole  in un settore così importante per la nostra comunità? Dobbiamo arrivare a misure estreme come lo sciopero della fame o l’incatenarci alla Sua porta per reclamare l’attenzione che i temi da me citati richiedono, mentre  continuano a saccheggiare il nostro comune? Credo e non rinuncio a voler credere nel ruolo che il Suo mandato Le assegna come “arbitro” e come “garante” della legalità e della trasparenza e Le chiedo, stavolta pubblicamente, di dar vita ad un tavolo  con tutte le parti interessate affinché si ritorni alla tanto auspicata legalità”.