"Abbiamo davanti un nuovo anno, faticoso, difficile, che supereremo nonostante tutto, restando uniti. Buon 2019 a noi e alle nostre famiglie."
E' il messaggio che arriva da Silvia Curcio a tutti i colleghi della IIA, dopo un anno da dimenticare, che purtroppo non ha portato i frutti sperati. Cosa accadrà nel 2019? Al momento non è possibile fare alcuna previsione. Dal canto suo il Governo non intende abbandonare la delicata vertenza, che per la Valle Ufita e l'intero indotto rappresenta il vero futuro.
La questione IIA sarà uno dei primi argomenti all'esame del Governo in questo 2019 appena iniziato. La convocazione tanto attesa è arrivata sabato scorso. "Procedura di esame congiunto al Mise." Alle 14 di giovedì 10 gennaio presso la direzione generale del Mise in via Fornovo è stato convocato un tavolo istituzionale per affrontare la questione dello stabilimento di Valle Ufita la cui cassa integrazione è scaduta ormai da ieri.
La convocazione è stata inoltrata: all'Industria Italiana Autobus, Regione Campania, Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Ugl Metalmeccanici, Fismic, Failms e per conoscenza alla direzione generale degli ammortizzatori sociali e della formazione.
Un dato è certo, alla luce di questa comunicazione, domani 2 gennaio 2019, non si tornerà più al lavoro, come previsto in un primo momento.
"Il Governo del cambiamento non ha mai smesso di lavorare per il rilancio di Industria Italiana Autobus - ha affernato due giorni fa il deputato irpino Generoso Maraia - abbiamo ereditato la vertenza Industria Italiana Autobus quando ormai la situazione era già drammatica.
La società viveva una situazione debitoria importante che non consentiva di continuare a pagare gli stipendi. L’allora amministratore delegato della società, Del Rosso, non solo non collaborava con il governo per cercare una soluzione, ma addirittura aumentava la conflittualità.
La vecchia dirigenza, infatti, ha mal digerito il fatto che il Movimento 5 Stelle abbia messo a nudo gli errori commessi in quattro anni di promesse non mantenute, di fondi pubblici spesi e non rendicontati, di vere e proprie prese in giro nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie. Siamo dovuti ripartire da sotto zero, ma non ci siamo arresi e ad oggi dei primi risultati sono stati raggiunti.
A luglio il Governo è riuscito a garantire il pagamento degli stipendi che era stato sospeso. A settembre sono stati individuati nuovi soci pubblici interessati ad entrare in Industria Italiana Autobus o ad aumentare le quote. A fine anno siamo riusciti ad ottenere in un colpo solo tre importanti risultati."