Benevento

La preghiera semplice di San Pio nelle parole di Papa Francesco e l'emozione di ascoltarla nella terra del santo con le stimmate: a Pietrelcina.
Se dovessimo fotografare con un solo scatto il 2018 nel Sannio sarebbe impossibile non scegliere l'istantanea di Piana Romana, in silenzioso raccoglimento, mentre Francesco incontra San Pio.
Sabato 17 marzo 2018 rimarrà una data storica e indelebile: per la prima volta un Papa nella terra di San Pio. Ad ascoltare il buongiorno di Francesco a Pietrelcina, nelle prime ore del mattino, circa 10mila persone. Un giorno indimenticabile con un messaggio profondo e unico: semplicità e comunione. Questi i valori a cui Papa Francesco richiama i fedeli in un momento di emozione tangibile.

Ma se con la visita di Papa Francesco il Sannio è “promosso” sul versante spirituale, la bocciatura, sonora e inesorabile arriva su argomenti importanti che si cronicizzano in vere e proprie emergenze. La sanità, i rifiuti, le infrastrutture. L'eco dei guai atavici di questa terra si riverbera in ogni giorno del 2018 complicando la vita delle persone.

Sanità. E' caos nel Sannio con la svolta impressa dal governatore della Regione Vincenzo De Luca. L'accorpamento degli ospedali Sant'Alfonso Maria dei Liguori con il Rummo di Benevento nella nuova Azienda San Pio è un terremoto costante. La crisi divampa dai primi mesi dell'anno. La perdita dei posti letto e la fuga dei primari dal Rummo fanno litigare i politici. Il collasso dell'ospedale di Benevento fa temere le persone per la propria salute. La paventata chiusura del pronto soccorso dell'ospedale di Sant'Agata dei Goti le fa scendere in piazza più volte. Le proteste sono quotidiane fino all'occupazione, nei primi giorni di novembre, del Comune di Sant'Agata dei Goti. Se il pericolo della chiusura sembra scampato la nuova organizzazione continua a far discutere. In particolare la collocazione del nuovo polo oncologico a Sant'Agata dei Goti rimane una delle scelte più contestate.

Rifiuti. Non sono buone neanche le notizie che girano intorno ad un'altra piaga tutta campana. La gestione dei rifiuti nel Sannio si complica con gli scellerati incendi appiccati allo Stir di Casalduni. Il primo ad aprile, il secondo ad agosto, violento, tanto da rendere la struttura inutilizzabile. Le proteste si concentrano, però, intorno alla costruzione di un nuovo impianto di compostaggio per la frazione umida. Una struttura autorizzata dalla Regione a Sassinoro, un impianto che i cittadini dell'Alto Tammaro osteggiano con tutte le loro forze. Comitati in presidio permanente, proteste praticamente quotidiane, una battaglia, anche questa, tutt'ora in corso.

Infrastrutture. E' una bocciatura sonora per la classe politica sannita anche quella che riguarda le infrastrutture. Il 2018 doveva essere l'anno della svolta per un'opera fondamentale come la Telesina. Il raddoppio della pericolosissima statale 372, invece, è ancora su carta. Ancora una promessa che rimane tale. In questo caso, l'immagine che affiora alla mente non riguarda esattamente la Telesina ma la zona del Fortore. I cittadini di quest'area del Sannio, che non a caso è emblema dello spopolamento, hanno dovuto battagliare per mesi sin dalla manifestazione del 20 gennaio 2018. Il motivo è noto: tentare di rendere meno colabrodo le strade della zona. Evitare una gincana quotidiana. Proteste che, solo in parte, sono riuscite ad ottenere un risultato con interventi tampone che avranno bisogno di un necessario seguito.

Un anno di fatti... ancora una volta solo nelle parole.