Baronissi

Al magistrato che lo ha interrogato subito dopo essere stato portato in caserma ha ammesso le proprie responsabilità. I carabinieri del comando provinciale di Salerno - supportati anche dal nucleo elicotteri - lo avevano rintracciato in un casolare in località Caprecano. Svolta per l'omicidio dell'imprenditore Biagio Capacchione, 63 anni, ucciso a fucilate questa mattina. Fatali i colpi esplosi all'addome e al volo a distanza ravvicinata, inutile purtroppo la disperata corsa in ospedale. Prima di spirare, però, il titolare dell'officina meccanica con sede a Fisciano era riuscito a dire alla moglie chi avesse sparato. Una testimonianza decisiva che, insieme all'analisi dei sistemi di videosorveglianza, ha consentito ai carabinieri di rintracciare il presunto assassino poche ore dopo.

Si tratta di un ex socio di Capacchione, titolare di un'altra officina meccanica. L'uomo aveva lasciato la propria auto in un terreno periferico del comune dell'Irno. I militari quando lo hanno trovato aveva ancora con sé l'arma del delitto, un fucile da caccia regolarmente detenuto dal quale sono partiti i colpi che non hanno lasciato scampo all'imprenditore 63enne.

In caserma, l'indagato ha ammesso le proprie responsabilità ed ha ricostruito quei drammatici minuti che hanno insanguinato questi giorni di festa. Ancora da chiarire, invece, i motivi che hanno spinto il 57enne a premere il grilletto verso l'ex socio.

L'uomo è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario, ed ora si trova in una cella del carcere di Salerno, mentre la salma di Capacchione sarà sottoposta ad autopsia nei prossimi giorni prima di essere restituita ai familiari.