Ariano Irpino

"Presidente e amministratori a festeggiare serenamente, senza pensieri il Natale e noi ad elemosinare stipendi da oltre cinque mesi." 

E’ il dramma degli operai idraulico forestali, dimenticati dalle istituzioni e dalla politica. C'è chi ha deciso stamane di radunarsi davanti alla sede della Comunità Montana Ufita di via Cardito per far sentire la sua voce, in questa giornata che per molte famiglie non è stata purtroppo delle migliori.

Lo sfogo di Michele Corsano, un padre di famiglia:"

“E’ un dramma molto forte, ho due bambini e quest’anno ho dovuto fare davvero sacrifici per regalargli quel che potevo. Dal 2014, personalmente ho perso la mia dignità di essere uomo. Non so come si possa andare aventi in questo modo."

Antonio De Lillo Uila

“Doveva essere un Natale di serenità  nelle famiglie, ma così purtroppo non è stato. A queste 300 persone la giunta della comunità montana gli ha leso un loro diritto. E non è il primo Natale, questa sciagura dura dal 2014, quando 227 persone rimasero fuori, senza nemmeno lavorare. Da allora ad oggi, ogni Natale c’è stata questa lesione di diritto. E pensare che non più di un mese fa vi fu un incontro in Prefettura ad Avellino. In quell’occasione rup e presidenza dell’ente lasciarono intendere che tutti i mandato fossero già pronti per essere portati in tesoreria, in presenza di risorse. Non più tardi di dieci giorni fa la Comunità Montana tra saldo 2017 e anticipazione 2018 ha avuto un importo pari a due milioni e trecentomila euro. Ebbene, quei famosi mandati, così come annunciato in prefettura, non era affatto vero che erano pronti, tant’è che sono stati portati poi il lunedì successivo, non in tempo utile. Sembra quasi che sia stato scientifico, il fatto di non farli arrivare prima di Natale.”

La solidarietà di Giancarlo Raffa segreteria Uila

“E’ Natale, ma non per queste famiglie. Non è accettabile che un ente pubblico, non dia lo stipendio a persone che vivono esclusivamente di salario. Questo è il loro pane quotidiano. Parliamo di persone che hanno fatto bene il loro dovere. E’ davvero triste non poter portare un piatto a tavola."