Ariano Irpino

Aveva venticinque anni quando conobbe Padre Pio. “Diventa prete, mi disse. Da allora conobbi Cristo e la voglia di fare  tanto per gli altri, senza mai fermarmi.” Nel giorno di Natale, abbiamo incontrato in auto Don Carmelo Nunno. In tanti accorrono da ogni parte verso di lui, giovani soprattutto, a volte anche solo per una parola di conforto, una carezza sul volto e un sorriso che solo lui, con quella sua tenerezza riesce a donare.  La storia di questo sacerdote umile e carismatico e la sua straordinaria evangelizzazione continua a commuovere tutti. 

La figura di Don Carmelo Nunno, meglio noto come il prete dei giovani ha catturato negli anni scorsi anche l’attenzione della rivista nazionale "Credere" in cui si racconta la storia e le iniziative del sacerdote tanto amato dai giovani. Il servizio è stato realizzato dalla giornalista arianese Flavia Squarcio, con le fotografie di Francesco Fiorellini.

Don Carmelo Nunno, è nato a Monteleone di Puglia il 23 febbraio 1931. Sacerdote simbolo di Ariano Irpino, da oltre sessant’anni. La sua ordinazione è datata 8 dicembre 1956. E’ stata la piccola contrada di Vascavino, la sua prima parrocchia.  Sedici anni poi nell’altro versante a Santa Barbara,  e ben trentotto in quella di San Giovanni Battista, di cui undici in contemporanea alla guida anche della comunità di Maria Santissima del Monte Carmelo, nel rione San Rocco.

E’ conosciuto e noto a tutti, come il prete di strada. Da sempre al fianco dei giovani soprattutto la notte in passato e in prima linea contro la droga, che ha sempre definito il flagello dei ragazzi. Ha confessato nei pub tra una birra e un panino, nelle discoteche e nelle piazze. Non c’è festa che possa tenerlo a riposo, Natale, Pasqua, Don Carmelo è sempre tra la gente.

Non ha mai risparmiato nel suo apostolato, attacchi ai politici, che spesso considera distratti e poco sensibili ai bisogni della gioventù. Su questo aspetto Don Carmelo è stato sempre molto duro. L’otto dicembre del 2006 ha festeggiato cinquantanni di sacerdozio. Il comitato preparò allora una grande festa grazie al grande cuore del compianto Luigi Scaglione."