Quindici

«Vincenzo De Luca all'improvviso ricorda delle occasioni mancate della Regione Campania, dei bambini autistici, dei malati di tumore e dei disoccupati. Ci fa piacere, anche se siamo convinti che è l'ennesima squallida speculazione su questa povera gente». Che Giuseppe Rubinaccio, dirigente provinciale del Mir, non sostenesse De Luca era risaputo dal momento che il suo partito gravita attorno a Forza Italia. Ma nelle parole dell'esponente politico quindicese si avverte uno smisurato ostracismo nei confronti dell'aspirante Governatore della Regione Campania.

Il generale che abbandona il suo esercito. «Cinque anni fa, dopo la sconfitta, Vincenzo De Luca ha offeso tutti i suoi elettori e tradito il centrosinistra abbandonando la nave dell'opposizione in consiglio regionale. Come un generale che lascia un esercito allo sbando. Non pensa il generale-sceriffo De Luca che se qualcosa non va (solo nella sua gloriosa e megalomane testa) è anche colpa sua? In consiglio avrebbe potuto fare quello per cui era stato delegato dai cittadini campani del centrosinistra: fare l'opposizione e magari pure qualche proposta. Dopo qualche mese è diventato anche sottosegretario alle infrastrutture. Qual è stato il suo contributo per la Campania?».

Stop alle speculazioni sui precari. «Ancora più allucinante - prosegue Rubinaccio - che De Luca parli della gestione degli idraulici forestali. Sa bene che la rovina delle Comunità Montane è stata la gestione da macelleria sociale degli amici di De Luca. Il buon De Luca dovrebbe spiegare alla cittadinanza e alla società civile i numeri veri della sua gestione a Salerno. Basta scherzare con i deboli e con i bisognosi, speculare su queste categorie, vuol dire fare peccato».

 

Redazione