Per il Partito Democratico campano, che sta facendo ancora i conti con la batosta elettorale del 4 marzo, si avvicina la data del congresso. A meno di 48 ore dalla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature nessun nome ancora si è ufficialmente proposto per guidare la segreteria regionale in questa difficilissima fase di ricostruzione.

Gli unici due che per ora si affacciano sulla scena sono l'ex deputato Massimiliano Manfredi e il consigliere regionale Stefano Graziano che hanno ritirato la modulistica per la raccolta delle firme. Ne servono 150 per scendere in campo. Tra i nomi che circolano da tempo anche quello di Antonio Marciano, nome stimato da De Luca, ma il governatore non ha ancora deciso su chi puntare. In molti attendono un suo segnale. Le sorti del Pd regionale dipendono in parte da come sceglierà di muoversi il presidente. Tre i sindaci che pare siano nella lista bianca di De Luca: Giorgio Zinno di San Giorgio a Cremano, Leo Annunziata sindaco di Poggiormarino e Luca Mascolo di Agerola.

De Luca per ora non si sbilancia. Vuole assicurarsi il nome giusto alla segreteria del partito, anche se sa bene che la sua ricandidatura alle regionali del 2020 non passa da Napoli, ma dal nuovo assetto che verrà fuori da Via del Nazareno.

Nelle prossime ore si riunisce la commissione regionale presieduta dal commissario Riccardo Tramontana. Probabilmente si deciderà per un rinvio dei termini di presentazione delle candidature.

Nel centro destra intanto si affilano le armi. Dopo che Tajani è venuto a Napoli a lanciare l'endorsement a Mara Carfagna disegnandola come la candidata ideale di Forza Italia alle regionali, Stefano Caldoro, che conta di rientrare sulla scena con la sua battaglia referendaria per la macro regione, frena le ambizioni della ex ministra di Berlusconi: “Ci sono anche altri nomi. Oltre alla Carfagna c'è Mastella. Tutte le aspirazioni sono legittime – ha detto - Ho ascoltato il sindaco di Benevento ed ha manifestato la propria volonta` a dare un contributo in rappresentanza delle aree interne”. L'ex governatore vorrebbe puntare su un nome proveniente dalla societa` civile, magari dal mondo dell’imprenditoria.

Per le regionali Caldoro si è già tirato fuori ma si sta ritagliando da un po' di tempo un ruolo più tecnico. «Considerando il ruolo che occupo, faro` la mia parte – ha aggiunto l'ex presidente - Sara` un contributo basato sulla proposta o meglio ancora su un nuovo meccanismo di governo reale”.

In ogni caso è presto per scoprire le carte. Come ha fatto notare la stessa Carfagna, manca un anno e mezzo. Poi c'è l'incognita Lega. Secondo Caldoro gli ultimi sondaggi danno l'alleanza tra berlusconiani e salviniani al sud già oltre il 40 per cento, davanti ai Cinque Stelle e di gran lunga più su del centrosinistra, che si sta riorganizzando a fatica.

Se si decide di consolidare anche in Campania la coalizione che vede insieme Fi e Lega, già collaudata in altre regioni, la partita sul nome del candidato presidente del centro destra è tutta ancora da giocare.