Apice

C’è attesa per l’apertura del centro storico di Apice, per ora delimitata al Castello dell’Ettore e ai Palazzi signorili adiacenti.  Gli immobili, una volta in funzione, dovrebbero ospitare, inizialmente, una ventina di nuove attività. E’ infatti prossima l’apertura di un bando per l’assegnazione dei locali, si parla addirittura di giorni.

«I lavori – fanno sapere dal Comune – stanno procedendo molto velocemente e, tra un mese, dovrebbero essere ultimati. Dopo l’inaugurazione formale, prevista tra l’estate e l’autunno, si punta a rendere funzionale il Castello e i Palazzi entro la fine dell’anno».

Intanto la nuova ditta, Ingg. Penzi Spa, che è subentrata alla precedente Società Consortile “Il Castello” (società di cui faceva parte la ditta locale Pignone e a cui fu rescisso il contratto dal comune di Apice), ha fin ora anticipato, da settembre 2014 ad oggi, quasi un milione di euro per i lavori eseguiti. Nel frattempo, la Regione Campania non ha ancora emanato i decreti di pagamento.

Quanto ha sborsato fin ora Palazzo Santa Lucia per i lavori nel centro storico, di quel finanziamento del 2008, di 4milioni e 763mila euro di cui 3 milioni e 230mila euro per lavori da appaltare? «1milione e 600mila euro - fanno sapere dagli Uffici comunali». Che sono andati alla società il Castello, poiché Penzi ancora non riceve nulla.

Fino al 2009, quando c’era ancora l’amministrazione Giardiello, i lavori sono andati avanti, senza problemi. Si sono poi interrotti nell’estate del 2009, quando nel frattempo l’amministrazione era cambiata, e al sindaco Raffale Giardiello la fascia tricolore era andata ad Ida Albanese. Da quel momento, ci sono voluti 5 anni per la ripresa dei lavori; ripresa poi avvenuta, dopo una sentenza del Tribunale di Benevento, una rescissione di contratto e un nuovo affidamento, nel settembre 2014.

Pochi mesi fa, la Società il Castello ha chiesto il pignoramento di 472mila euro attraverso il legale incaricato, l’avvocato Giuseppe Vernacchio, sempre per la somma di 312mila euro che la ditta vanterebbe per i lavori effettuati al Castello, atto di pignoramento che interessa le somme depositate dall’Ente presso la Banca di Credito Cooperativo di San Marco dei Cavoti e del Sannio-Calvi.

Il comune di Apice, invece, chiede alla Società il Castello un risarcimento danni di 312mila euro poiché la stessa Società non si è presentata per 118 giorni sul cantiere, causando così lo stop e il ritardo dei lavori.

Intanto, c’è stato un ulteriore cambiamento, apportato all’importo iniziale dei lavori aggiudicati dalla ditta Penzi, a seguito di una perizia di lavori aggiuntivi imprevisti, redatta dal direttore lavori, arch. Gennaro Giangregorio. Si è passati così dall'importo contrattuale iniziale di 1milione e 95mila euro a 1milione e 239mila euro di oggi, con un aumento, dunque, di 143mila euro rispetto all’importo contrattuale.

La variazione all’iniziale importo contrattuale è stata apportata a seguito della ripresa dei lavori e con la nuova cantierizzazione da parte dell'impresa Ingg. Penzi s.p.a. che ha rinvenuto, come riscontrabile dai verbali di stati di consistenza e dal giornale dei lavori, numerosi materiali di rifiuto e detriti di varia natura situati all'interno del cantiere, suI retro del lato Baratella e aree adiacenti.

E non solo. Anche per un verbale del 1 ottobre 2010, redatto dalla direzione dei lavori, con il quale si registrava: “Il crollo di una porzione della copertura del corpo “C" non oggetto di intervento; una folta vegetazione, poi eliminata, che ha infestato le strutture già consolidate ( contro la quale si è dovuto procedere ad un doppio trattamento con biocida e successiva pulitura nei paramenti murari); elementi non previsti o prevedibili in fase di progettazione, quale il rinvenimento della scala tra i due piazzali e altri elementi strutturali del portale originario e della base del torrione nord, compreso nel corpo di fabbrica e ubicato a valle delle mura normanne; la delocalizzazione della centrale termica; e i tracciati necessari per consentire gli allacci dei sottoservizi (con Enel, Telecom, Alto calore).

Michele Intorcia