Salerno

di Livio Sperandeo

Hanno bruciato i registri perché altrimenti sarebbero venute fuori magagne e marachelle. Dietro l’incendio al registro degli atti del Provveditorato di Salerno non ci sarebbero vandali occasionali, ma gli organizzatori di una clamorosa truffa per creare ad arte insegnanti di sostegno. Lo sostiene la Procura di Napoli che ha avviato un’inchiesta, in stretta collaborazione con i colleghi del Tribunale di Salerno, per far emergere un giro di carte false alla base di assunzioni e scalate improvvise nelle graduatorie per l’insegnamento.

Il rogo, per gli investigatori napoletani, è frutto di una soffiata da parte di una talpa che si annida all’interno degli uffici del Provveditorato e che probabilmente fa parte del sistema che crea professori. Quando la Procura di Napoli ha inoltrato agli uffici del Provveditorato la richiesta di acquisizione di atti si è messa in moto la macchina del depistaggio. E il 2 dicembre viene appiccato un incendio presso il deposito di via Monticelli, a Fuorni. Tutto l’archivio si è vaporizzato e decine e decine di falsi prof dovranno essere scoperti con altri meccanismi, ricostruendo il diplomificio con altri pezzi del puzzle.