Castellammare di Stabia

 

di Federico Festa

"Cosi' devono morire i pentiti, bruciati". Un testo scritto su di uno striscione messo accanto a un falo' fatto con una catasta di legno. Nelle fiamme qualcuno lancia un manichino che simboleggiava un collaboratore di giustizia. C'è chi applaude. Il fatto e' avvenuto la scorsa notte in un rione di Castellammare di Stabia, feudo dei D'Alessandro.
Di recente c'era stata un'operazione che aveva portato all'arresto dei reggenti della cosca, sfruttando rivelazioni di collaboratori di giustizia ritenuti credibili dalla Direzione distrettuale Antimafia. 
A mezzanotte, in punto, la catasta di legna ha preso fuoco con fantoccio e striscione. Teatro del gesto "gravissimo" il quartiere Aranciata Faito. Poi una folla festante ha assistito allo spettacolo pirotecnico, come nulla fosse accaduto. Secondo la polizia il rituale è stato ripetuto anche in altri quartieri, quasi a tracciare una mappa del dominio ancora attivo dei clan sul territorio.

E' fuori di sè Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia, per il terribile e violento messaggio che i clan hanno inviato ai "pentiti", raggiunti da una sentenza di morte attraverso uno striscione bruciato insieme a un manichino in cima a un grande falo'.

"Rispettare le tradizioni non significa inneggiare alla violenza e alla criminalita' organizzata. Tutto cio' e' intollerabile - scrive ia nome di tutta l'amministrazione - Pochi imbecilli non possono certo rovinare l'immagine di una festa di tutta la citta'. Quella del manichino non e' Castellammare, quella dei falo' illegali non e' Stabia''. ''L'immagine del manichino sulla catasta e' terribile ed il suo significato mette i brividi. Rabbrividisco e inorridisco non solo davanti agli autori di quel gesto frutto di una mentalita' retrograda, vile, ignorante, da annientare con ogni mezzo a nostra disposizione, ma soprattutto davanti a quei cittadini che sono rimasti immobili Sono certo che quanto prima gli artefici di quella idiozia verranno identificati. E' ora di dire basta'', cxhiama tutti a raccolta. 

I falò nei quartieri prima della festa dell'Immacolata hanno radici antiche, che da alcuni anni tutte le amministrazioni di Castellammare cercano di far diventare occasione di turismo ed aggregazione, sane e legali.  Con il gesto derlla camorra tutto va in fumo.

''Una citta' con tanta voglia di riscattarsi, di scendere in piazza - ha continuato Cimmino - Migliaia di persone ieri sera si sono riversate sul lungomare dove abbiamo celebrato le tradizioni, portato in processione la Madonna e festeggiato assieme fino all'accensione dei falo' dopo il concerto di Enzo Avitabile. L'Immacolata e' la festa della citta'''.

''La mia amministrazione non accetta nessuna sfida alle istituzioni - ammonisce Cimmino - Sono in contatto con le forze dell'ordine, chiedero' quanto prima un confronto con tutti i soggetti interessati all'ordine e alla sicurezza del territorio e compulsero' la Prefettura affinche' vengano prese tutte le misure necessarie al completo ripristino della legalita' in ogni zona della citta'''.

Qui le prime reazioni