Cerreto Sannita

Due ore e mezza per respingere ogni addebito, per allontanare da sé il benchè minimo sospetto di aver 'aggiustato' quella gara. Un lasso di tempo, quello trascorso dinanzi al gip del Tribunale di Napoli Federica Colucci, che ne ha ordinato gli arresti domiciliari in un'inchiesta della Dda, che l'ingegnere Letizio Napoletano, 62 anni, responsabile dell’Ufficio tecnico lavori pubblici del Comune di Cerreto Sannita, ha utilizzato a fondo per respingere le accuse (turbativa di gara e corruzione) che gli sono piombate addosso per i lavori di restauro della Torre civica medievale nel centro sannita.

Difeso dagli avvocati Gianluca De Vincentis e Nico Salomone, il professionista ha rivendicato la correttezza e la legittimità dell'aggiudicazione della gara decisa dalla commissione di cui era presidente, escludendo qualsiasi rapporto con i Sommese. Uno dei quali, Antonio, collaboratore di giustizia, nipote dell'ex assessore regionale Pasquale, aveva riferito di aver saputo dall'amministratore della 'Bretto Opere stradali Srl', la società che si era aggiudicata la gara, della presunta dazione di 10mila euro in favore di Napoletano. Una circostanza- ha fatto notare la difesa- non supportata da alcun contatto telefonico o da incontri.

Al termine dell'interrogatorio di garanzia, gli avvocati De Vincentis e Salomone hanno chiesto per il loro assistito la revoca della misura, sottolineando l'assenza di attualità – i fatti risalgono al 2014 – e del presupposto della reiterazione del reato, dal momento che, in base alle nuove norme, Napoletano non può, a Cerreto Sannita, partecipare ad alcuna commissione se non come esterno.

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