Salerno

"Dall’inizio del 2010 si contano a Salerno oltre 370 richieste di rilascio di permessi a costruire ai sensi della Legge Regionale n. 19 del dicembre 2009, il cosiddetto “Piano Casa”. Nato come provvedimento per il rilancio del comparto edilizio e per favorire l’ammodernamento ed efficientamento del patrimonio abitativo della Campania, si sta trasformando nel più ambiguo strumento di speculazione incontrollata sul territorio". E' il duro atto d'accusa del consigliere di opposizione Gianpaolo Lambiase, per il quale "gli interventi non interessano solo piccoli “immobili”, fabbricati rurali o edifici unifamiliari. Sono stati rilasciati decine di Permessi di Costruire per la realizzazione di interi fabbricati, su terreni che ospitavano edifici diruti, vecchi ruderi o capannoni industriali dimessi".

L'esponente di minoranza snocciola i dati: "Quattrocento sono le nuove abitazioni realizzate a Salerno, fuori da ogni previsione del Piano Urbanistico Comunale. Case costruite in zone già congestionate, carenti di servizi primari e reti fognarie adeguate. 400 nuovi alloggi “prodotti” non per comprovate esigenze abitative, ma per puro investimento finanziario. Un investimento che diventa ancor più remunerativo, perché avviene su “aree abbandonate”, che possono essere acquisite con ridotte risorse monetarie. Gli esempi degli “sconci” sono numerosi. Una vecchia casa colonica in via Pietro del Pezzo viene trasformata in un palazzotto di 4 piani. Un’antica villa di Sala Abbagnano diventa un enorme fabbricato residenziale, che occupa ogni spazio disponibile e raggiunge altezze “stratosferiche” utilizzando anche il dislivello del terreno per i suoi volumi “abitabili”.

E ancora. "L’episodio più clamoroso riguarda il Permesso di Costruire, che sta per essere rilasciato in via dei Greci a Fratte. Nell’area di sedime dell’ex-Ladir, una vecchia fabbrica di arredi metallici, saranno costruiti 70 nuovi alloggi, uffici e locali commerciali, per 15 piani di altezza, in deroga agli indici di fabbricazione, in deroga alle altezze max degli edifici circostanti, in deroga alla destinazione d’uso dell’area (insediamenti di “attività produttive e di servizi”). Le delibere di giunta del 18 settembre e 16 novembre 2018 hanno approvato l’intervento edilizio, non solo ignorando il parere della commissione consiliare urbanistica, che ha espresso forti dubbi, ma anche senza aver alcuna certezza che Arpac e Asl possano certificare “l’assenza di elementi dannosi o di rilevante rischio per la salute pubblica”, vista la presenza, a pochi metri di distanza, delle Fonderie Pisano". Insomma, per Lambiase "sarebbe saggio da parte della giunta comunale “tornare sui suoi passi”, annullare le delibere e negare il Permesso di Costruire. A me sembra fuori da ogni logica consentire la costruzione di un palazzone che avrà il suo “piano attico panoramico” a pochi metri dalla sommità delle ciminiere della fabbrica", l'accusa dell'esponente di sinistra

"Il Piano Casa (L. R. n. 19 del dicembre 2009) si sta rivelando una pura follia legislativa. Si ha notizia addirittura, chela Regione Campania ha in programma una modifica che attiene a “misure di semplificazione e di snellimento delle procedure burocratiche”. C’è rischio che tale provvedimento produrrà un’accelerazione della speculazione edilizia già in atto. Un’oculata gestione del territorio - conclude Lambiase - non richiederebbe l’integrazione e/o la semplificazione delle “procedure” del Piano Casa, né la proroga dei termini di attuazione (come già è stato deciso), ma la sua totale abolizione".

Redazione Salerno