Avellino

Si è concluso il consiglio comunale. Vincenzo Ciampi non è più il sindaco di Avellino. Dopo appena cinque mesi dalle elezioni comunali che lo avevano visto trionfare. La mozione di sfiducia ha raccolto ventitré voti favorevoli. Sei i contrari e tre gli astenuti. (Di seguito gli aggiornamenti dal più recente). Il sindaco ha usato parole dure per commentare quanto accaduto in aula. E ha dato dei vigliacchi (leggi le parole di Ciampi) ai consiglieri che, con quanto votato oggi, hanno deciso di affidarsi a un commissario prefettizio per sciogliere il nodo intorno al dissesto.

Votata la sfiducia. 

Voti favorevoli: Nargi, Petitto, Ambrosone, Montanile, La Verde, Maggio, Festa, Capone, Negrone, Pizza, Nicola Giordano, Bilotta, Pericolo, Verrengia, Gaeta, Luongo, Iandolo, Fruncillo, Festa, Marietta Giordano, Cipriano, Arace, Preziosi. (23)

Voti contrati: Ciampi, Aquino, Ridente, D'Aliasi, D’Alessandro, Iacovacci. (6)

Astenuti: Morano, Percopo, Laudonia. (3)

Ventidue voti contrari alla richiesta di sospensione. Si dovrebbe procedere con il consiglio, anche se Ciampi chiede ancora di prendere la parola. Tensione in aula. Agitato il consigliere Ivo Capone: «Tutto questo sembra una barzelletta».

Il sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi: «Chiedo una sospensione per riflettere su quanto emerso durante questo dibattito». Non si esclude una dimissione di massa (18 consiglieri) per rispondere alle eventuali dimissioni del primo cittadino. Voglio una sospensione dei lavori. Ho bisogno di riflettere rispetto a tutto quello che è emerso dal dibattito». 

La consigliera Adriana Percopo: «Mi asterrò al voto di questa mozione. Credo che cinque mesi siano pochi per sfiduciare un sindaco». 

Il consigliere Comunale Gianluca Festa: «Dopo cinque anni di sventure, credevamo di aver toccato il fondo. Non è così. Si è passati dal "cambiamento" promesso, al "cambia-pento». La gente che ci chiedeva di far governare Ciampi, ora ci chiede di rispedirlo a casa. Non serve governare solo con "la pancia" e gli slogan, la città ha bisogno d'altro. Spero, come dicono i parlamentari grillini, che questa amministrazione si ricandidi. I cittadini devono poter giudicare quanto hanno fatto vedere in questi cinque mesi. Un disastro». 

Il consigliere comunale Modestino Verrengia: «Non condivido nulla con questo sindaco, dice di amare la città ma i fatti dimostrano il contrario. In quattro mesi questa amministrazione non hanno fatto nulla, con un sindaco manipolato dall’alto. E’ giusto che la città si liberi da questo scempio, torniamo alle urne».

Il consigliere comunale Stefano Luongo: «Dovremmo fare tutti mea culpa per aver tradito il mandato elettorale. Non siamo stati capaci di ragionare su quel che serve alla città. Il maggior responsabile di tutto questo è però il sindaco Ciampi. Gli avellinesi hanno votato dei consiglieri, si ritroveranno un commissario. Avevo chiesto di chiudere prima la quesitone dei conti. Ma il post del sindaco di questa mattina mi convince a votare la sfiducia. Se Ciampi vuole continuare la sua operazione verità si dimetta, prenda le distanze dal Movimento».

Il consigliere comunale Ines Fruncillo: «In quest'aula ci sono molti presunti vincitori. Ma c'è chi ha perso, i cittadini di Avellino, costretti a uno spettacolo indecoroso. Il Movimento 5 Stelle voleva proprio questo, e quindi ha vinto. Così come ha vinto una parte del centrosinistra, lo stesso centrosinistra che ha portato la città al disastro. Il mio obiettivo è uno solo: il bene comune, ce l’abbiamo messa tutta per darvi una mano. Ma non è stato possibile».

Il consigliere comunale Nello Pizza: «La verità è che Ciampi non ha voluto fare il sindaco, ma il candidato dei 5Stelle. Si è limitato a fare propaganda politica, scaricando responsabilità sul passato e arrogandosi meriti non suoi. Non hanno mai pensato alla città, ma solo scelto la dimensione dello scontro. Ciampi è stato Doctor Jekyll e Mister Hyde, mite in Consiglio ed incendiario su Facebook. Non ha mai cercato di formare una maggioranza, così è rimasto solo precipitando baratro. Oggi fermiamo tutto questo e salviamo la città».

Il consigliere comunale Lazzaro Iandolo: «Poteva essere una bella esperienza, non è stato così. Il sindaco non ha provato a costruire, ma pensato solo ad avvelenare i pozzi. Non si è parlato delle povertà, né di politiche sociali. Sull’operazione verità c’è molto da dire, intanto si arriva al dissesto per scelta tecnica e non politica. Ho apprezzato il discorso del sindaco che ci ha chiesto di essere responsabili. Ne sia certo, lo saremo».

Il consigliere comunale Antonio Aquino: « Sono deluso, e non certo dal sindaco. Quest'aula doveva discutere dei problemi della città, ma non l'ha mai fatto. Se noi siamo il governo del “cambianiente” cos’hanno fatto gli altri? Voi parlate dei nostri quattro mesi, ma venite da 40 anni di gestione della cosa pubblica. Ora siete qui e parlate già di coalizioni e programmi elettorali. La vostra opposizione non è stata costruttiva. Volevamo trasformare questo palazzo in un palazzo di vetro, ma per farlo non basta una scopa, c’è bisogno di un aspirapolvere potentissimo. L’operazione verità sui conti è un atto dovuto alla città, e continuerà anche dopo di noi».

Il consigliere comunale Sabino Morano: «Non aderirò alla sfiducia e non perché Ciampi non la meriti, ma perché ho una storia personale e umana che non mi consente di scegliere quella strada, Dopo il ballottaggio è stato evidente che il Movimento 5Stelle non volesse portare a termine un reale cambiamento. Avevamo proposto una giunta tecnica per dar vita a una maggioranza improntata alla discontinuità. Ma il Movimento ha scelto una via politica, in continuità con le precedenti amministrazioni. Abbiamo comunque partecipato alla realizzazione delle linee programmatiche. Ora si vive il paradosso: parte della discontinuità si somma alla continuità per sfiduciare Ciampi. Era il fine che Sibilia cercava. Abbiamo sprecato una occasione di rilancio e rinnovamento».

Il consigliere comunale Dino Preziosi: «Sono deluso dalla discussione in aula. Tutti sparano sul sindaco, nessuno si ricorda che fuori c'è la città. Prima del ballottaggio mi sono assunto una responsabilità e ho contribuito a far eleggere Ciampi. Ho chiesto scusa alla città. Non ho mai chiesto nulla in cambio. Il sindaco parla di operazione verità. Ma la sua è solo parziale. Quella vera la sto portando avanti da sei anni. Ho attaccato le precedenti amministrazioni sul piano di zona, destinato solo ad assegnare posti di potere. E il sindaco non ha fatto nulla. Questa amministrazione ha portato in aula quattro provvedimenti, tutti sbagliati. Per non parlare delle nomine o dell'ordinanza antismog, fino alla follia di spostare la sosta degli autobus a piazzetta Santa Rita. A questo punto solo il commissario ci dirà se andremo al dissesto. Spero solo che la città non precipiti in un burrone. I 5Stelle avrebbero potuto creare un governo di salute pubblica, c'erano anche i numeri. Non l'hanno voluto fare. Oggi vince la logica dei numeri. E perdiamo tutti. Sindaco, lei è reponsabile per aver ingabbiato la città. Non ha avuto il coraggio di un Pizzarotti, capace di smarcarsi da leader e presunti leader. Avelino non ha ora bisogna di falso civismo, che è figlio dell'incultura sociale. Ma di partecipazione».

Il consigliere comunale Nadia Arace: «Ciampi è stato il protagonista di un governo avventurista, tutto basato sul conflitto tra vecchio e nuovo, ma incapace di superare i fallimenti del passato. E' riuscito più volte a fare peggio di chi l'ha preceduto. Avrebbe dovuto puntare su pochi punti, portarli a termine e tornare al voto. Venire qui a elemosinare qualche voto in aula mentre una manina su Facebook, a suo nome, si comporta in maniera opposta non è dignitosa. Ciampi non ha mai creduto al cambiamento e il gioco onesti-disonesti è un bluff: avete lottizzato, come tutti. E' stata ipocrita la vostra retorica su trasparenza e meritocrazia e avete dato il comune in appalto a Carlo Sibilia. Se il sottosegretario ha prova, come va sottolineando, di ruberie, beh, allora si rechi in procura. Le ragioni della sfiducia sono palesi. Ciampi non ha preso posizione neppure sull'acqua pubblica, sulla tutela ambientale, sullo stir. Senza contare le ordinanze e le delibere sbagliate. Siete ai titoli di coda. Il mio è un voto di sfiducia per Ciampi, non di fiducia per altri

l consigliere comunale Fabio D’Alessandro (5Stelle): «Siamo stati sempre attaccati in questi mesi, soprattutto dalla stampa. Eppure abbiamo lavorato in modo duro, riprendendo questioni abbandonate per anni. La giunta ha operato con grande impegno, ma qui si parla ancora delle vele, di facebook. Parliamo invece dei problemi della città. Inn questi quattro mesi non potevamo fare di più, la città non si faccia prendere in giro da questi toni da campagna elettorale».

Il consigliere Luca Cipriano. «Volevate governare con cinque consiglieri, sfidando ogni logica. E siete diventati tre, forse quattro. In cinque mesi avreste dovuto fare meglio di quelli di prima, portare la “rivoluzione della normalità». Da avellinese non ho mai vissuto nulla di così poco ordinario. Ogni giorno ci avete riservato solo brutte sorprese. In campagna elettorale avevo chiesto un sostegno a un nome storico della città, un avvocato, un professore universitario (Modestino Acone? ndr) che ha scritto leggi, che ha manifestato stima nei miei confronti. Mi ha risposto: a questo giro bisogna usare la scopa. Occorre, mi ha detto, che i 5Stelle, qui come in Italia, diventino la scopa. Da usare per fare pulizia e rimettere via. Una visione che non mi ha trovato d'accordo. Ma ora, dopo quello che sta accadendo a Roma, dove i 5Stelle si sono accordati con una forza politica che vi sta sgretolando, mi chiedo: la vostra affermazione elettorale cosa ha prodotto? Niente di buono, dal condono alla depenalizzazione del peculato, uno spread alto che avrà conseguenze nel Paese e nelle nostre tasche». E qui, anche qui: solo un suseguirsi di no. Niente mensa, niente Ferragosto, niente linee programmatiche, nessuna iniziativa culturale. Non siete stati quella scopa che doveva spazzare via il vecchio. Siete riuscire solo a ripetere instancabilmente: siamo il cambiamento. Ma dopo cinque mesi, non è cambiato niente. Avete preso in giro gli avellinesi, soprattutto quelli che vi hanno votato. Il sindaco è stato lentamente isolato, ostaggio di chi gestisce il suo scriteriato progetto politico. La sfiducia è l'unico strumento per fare pulizia. Sindaco, lei è vittime del conflitto interno tra Sibilia e Gubitosa. Un conflitto che vi ha fatto implodere, un gioco al massacro. Sarà divertente leggere le vostre prossime liste elettorali, sapendo che il prossimo candidato sindaco porterà comunque il nome di Carlo Sibilia, il sindaco Facebook, il vero killer di Ciampi. Oggi soltanto un commissario serio e autorevole potrà fare una reale operazione verità sui conti».

Il Consigliere Comunale Gianluca Gaeta: «Bisogna chiedere scusa alla città, il cambiamento non c'è stato. Non ho ancora capito la linea di questo governo. Il sindaco non è mai stato in grado di dire la verità. E non quella sui conti, ma su quello che si aspettavano gli avellinesi. A sentirsi tradita oggi è proprio la città.

Il consigliere Nicola Giordano: «Il gioco è finito, sindaco, perché la città non si fida di lei. Non ha detto la verità sui conti, non ha dimostrato di saper governare. Le ricordo che ha copiato le linee programmatiche. Lei non è riuscito a parlare alla città. Lei su questo baratro è stato spinto. Il killer di questa amministrazione ha un nome e un cognome, che le scrive le cose che lei deve dire e se lei non le dice le fa scrivere a un altro. Si riappropri almeno delle sua password. Perché il post che ha appena pubblicato è una grave scorrettezza istituzionale. Il suo vero obiettivo, non è salvare questa consiliatura, ma la campagna elettorale. Per caso ho saputo della furbata che voleva fare con la nomina dell'amministratore delegato dell'Acs. Una cosa indegna. Come indegne sono tante altre sue nomine, penso a quella al Rubilli. Lei ha anche paura di parlare davanti a qualcuno, non ha la giusta cazzimma. Il consigliere Laudonia ha cercato di dirglielo. I guappi di cartone sono quelli che non vengono qui, che muovono i sindaci».

L'intervento - in corso - della consigliera comunale, Enza Ambrosone: «Le vicende comunali di questi mesi hanno avuto almeno un merito: ridestare l'attenzione dei cittadini. Sindaco Ciampi, lei finge di ascoltarci mentre sulla sua pagina Facebook lancia accuse. Non ha avuto nemmeno il buon gusto di aspettare il dibattito. Lei dice che questo non è il tempo della sfiducia, ma del dissesto. La verità è che ha avuto la presunzione di governare con 5 consiglieri, mortificando tutti gli altri. Lei ha avuto una grande opportunità, ma l'ha dilapidata e in un tempo più breve di quello che immaginavo. Lei ha affrontato questo compito con superficialità e inadeguatezza. Non saprò come ritorneremo al voto, spero si vada al di là delle appartenenze. Spero si mettano insieme le migliori energie di questa città senza sotterfugi. Il sentimento che le ha fatto vincere le elezioni, non è sopito, ma bisogna attrezzare una risposta. Mentre viene qui a parlare, sui social insulta il consiglio. Sembra un bambino alla playstation».».

Il sindaco Ciampi, nel suo intervento, che ha introdotto la discussione sulla mozione di sfiducia, ha ribadito un concetto già espresso nel post pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook. «La mozione è sbagliata nei tempi e non si può mandare a casa un sindaco dopo 120 giorni, è un azzardo, una mera rivincita elettorale. Abbiamo fatto una operazione verità sui conti dopo aver ereditato un consuntivo non approvato. L'operazione può essere conclusa da un commissario, è vero, ma la sfiducia, prima din discutere il dissesto, può essere letta come una fuga dalle responsabilità. Vi chiedo di assumere un atto di coraggio e non mandare a casa l’Amministrazione prima di aver completato l’operazione su conti. Se dissesto sarà avvieremo un percorso di dialogo e di condivisione, di gestione del governo cittadino».

Una posizione già nota, in parte anche conciliante. Ma che fa a pugni con una nota, dello stesso sindaco, postata quasi in contemporanea sulla pagina Facebook, dove l'attacco al consiglio comunale è durissimo: «Non siete per nulla credibili con questa sfiducia, cari consiglieri comunali. La città - scrive Ciampi - saprà giudicarvi, saprà giudicare il vostro comportamento scellerato e irriguardoso, saprà giudicare la vostra irresponsabilità nei confronti di essa. La vostra sfiducia è solo e soltanto un atto politico, frutto innanzitutto di una ritorsione di chi ha maldigerito l'esito del voto, di chi pensava di sedersi in poltrona per continuare a fare i propri interessi. Ed è, la vostra sfiducia, un mero calcolo politico: credete che i nostri consensi stiano vacillando, soprattutto dopo le polemiche che molti di voi, ad arte, hanno creato a seguito della sacrosanta e legittima ordinanza antismog. Credete di essere furbi, intelligenti, ma la città vi conosce bene, visto che già vi ha bocciati il 24 giugno e continuerà a farlo.
La vostra - ha concluso - è solo e soltanto una sfiducia politica, un mero calcolo elettorale. Perché non si manda a casa un sindaco che ha lavorato e sta lavorando tanto». Segue nel post  l'elenco delle cose fatte dalla sua amministrazione.

Per il consigliere di Mai Più, Leonardo Festa, il Movimento 5Stelle «ha fondato la sua esperienza amministrativa su un nemico da abbattere, ha imposto le sue regole interne alla città. Ma la città non è una piattaforma online ed è la città stessa che ci chiede di sfiduciarvi. Un giorno lei ci ringrazierà».

Per il consigliere 5Stelle, Lorenzo Ridente «questa mozione di sfiducia è la più veloce della storia Repubblicana, figlia dell'opposizione più impaziente di sempre. E viene motivata con il ritiro immotivato delle linee programmatiche. Ci dite che il sindaco vi ha mortificato, questo semmai lo fa la stampa. Il sindaco non ha la bacchetta magica e in quattro mesi ha fatto tanto. La mozione di sfiducia va ritirata».

Ha deciso di astenersi Alfonso Laudonia, consigliere dei 5Stelle costretto dal Movimento ad aderire al gruppo Misto dopo aver criticato l'esecutivo sulla questione Isochimica. «Chiedo al sindaco di dimettersi e provare ad avviare un dialogo costruttivo».

Per il consigliere Alberto Bilotta «la mozione di sfiducia andava votata prima e nessuno vuole anteporre il bene della città. Le vostre contraddizioni sono palesi, ma oggi non perdete voi. Perdiamo tutti. Questo nuovo è già vecchio».

Hanno seguito la diretta Luciano Trapanese e Andrea Fantucchio