Grottolella

 

di Andrea Fantucchio 

Cibo per la mensa trasportato con i rifiuti a Grottolella (Avellino). Nel mirino dell'Arma è finito di nuovo il servizio di accoglienza irpino. Intorno al quale, nei messi scorsi, non sono mancate le polemiche. E le denunce proprio da parte dei ragazzi ospitati.

Tutto è nato da un controllo dei carabinieri della stazione di Montefredane. I militari hanno fermato un furgone. All'interno rifiuti domestici e pasti precotti. Cibo in cattivo stato di conservazione e destinato a una struttura d'accoglienza.

Il passo successivo è stato un controllo nella struttura. E le ipotesi degli investigatori sono stati confermate. I militari hanno riscontrato una serie di irregolarità igienico sanitarie e di carattere amministrativo. Così è scattata la chiusura di alcuni locali del centro d'accoglienza. E i migranti sono stati trasferiti altrove.

Ma le indagini dei carabinieri, svolte, con l'ausilio del personale Asl di Avellino, sono solo all'inizio. Attenzione puntata su chi si occupava dell'accoglienza e sul periodo nel quale potrebbero essersi estese le presunte irregolarità. Alle violazioni amministrative, potrebbero affiancarsi quelle penali.

L'Arma da mesi è impegnata nel controllo delle strutture d'accoglienza. Un'indagine nata in seguito alle denunce dei ragazzi ospitati. E poi estesa a diverse realtà, pubbliche e private, che gestiscono l'accoglienza. In un periodo nel quale – proprio il sistema di integrazione, è al centro dell'agenda politica del paese. Fra chi vuole ridurre i fondi e ridurre gli arrivi e chi propone sistemi di gestione alternativi: a partire negli Sprar. Intanto non si è mai fermata la speculazione intorno al sistema d'integrazione. Privati che – pur di massimizzare il guadagno – sono disposti a tutto. Anche a speculare sulla pella di giovani ignari.