Benevento

Siamo poverissimi, abbandonati, ma abbiamo un bel territorio e, checché se ne dica, un buon sistema sanitario.
E' quello che emerge dalle classifiche di Italia Oggi sulla vivibilità delle province italiane. Una classifica diversa da quella che stila Il Sole 24 Ore: più articolata e basata su più indicatori. Entrambe però hanno un trend comune: Benevento sprofonda, e sprofonda per mali atavici che la affliggono: povertà, disoccupazione, inesistenza di meccanismi di welfare e attenzione per la persona.


In linea generale il balzo all'indietro rispetto al 2017 è di quelli forti: Benevento nel 2018 è novantunesima su 110 province, lo scorso anno era 75esima. Perde sedici posizioni ed entra dunque nel quarto gruppo delle classifiche di Italia Oggi, l'ultimo, quello delle bocciature senza appello che raggruppa le province completamente insufficienti per quanto attiene alla qualità della vita.


La classifica comincia dall'apparato economico, analizzando la situazione nella macro area “Affari e Lavoro”: qui Benevento perde in linea generale 8 posizioni, scalando dall'80esimo all'88esimo posto. I motivi vengono spiegati dagli indicatori raccolti: per tasso di occupazione Benevento è tra le peggiori d'Italia, al 101esimo posto su 110, e perde sette posizioni rispetto al già tutt'altro che lusinghiero 94esimo posto del 2017, peggio ancora per il tasso di disoccupazione, con il Sannio che scende al 102esimo posto dal 74esimo dall'anno prima.


Si fa un passo avanti invece nella macro area “Ambiente”: qui Benevento sale al 39esimo posto guadagnando dieci posizioni rispetto all'anno prima, entrando nel secondo gruppo, quello in cui la qualità è “accettabile”. Miglioramento che arriva grazie agli sforzi fatti per le riduzioni del Pm10, con Benevento che sale di undici posizioni e del biossido di azoto, così come l'aumento della superficie delle piste ciclabili e del verde pubblico. Ultima come sempre in classifica, Benevento, per la depurazione delle acque, dato che pregiudica dunque un risultato che potrebbe portare il Sannio, almeno in questo campo, nelle zone alte della classifica.


Peggiorano anche i dati relativi alla criminalità, sebbene, in questo campo, le classifiche sono da prendere con le pinze perché la correlazione tra reati e statistica ricorda un po' la temperatura media dell'uomo con la testa nel forno e i piedi nel ghiaccio e dunque basta un semplice reato denunciato o non denunciato per schizzare all'insù o sprofondare una provincia in classifica. Fatta la premessa, e senza commento alcuno, la classifica della criminalità vede Benevento al 29esimo posto in Italia, con un peggioramento di 17 posizioni, ma sempre nel gruppo 1, quello in cui la vivibilità è buona. Un peggioramento dato, secondo gli indicatori, dall'aumento dei reati conto il patrimonio ovvero aumentano i furti, in particolare quelli in appartamento.

Interessante guardare poi al dato del disagio sociale, incrociandolo con quello economico, perché è in questo campo che la provincia sprofonda: dal 49esimo posto all'83esimo. Perché? Perché per i giovani non c'è nulla, e il tasso di disoccupazione per chi ha meno di 25anni è tra i peggiori d'Italia e poi per l'elevata incidentalità stradale, per i pochi servizi per i disabili. Leggero miglioramento invece per quanto attiene alla popolazione: stabile il numero di emigranti, scende il numero dei migranti, aumentano però i morti in considerazione dell'invecchiamento progressivo della popolazione.


Ultima infine Benevento per tenore di vita: stipendi bassissimi, erosione del risparmio e le pensioni più basse d'Italia mettono in risalto quanto la crisi abbia fatto male in un territorio già fragile.
In chiusura una riflessione sul sistema sanitario: in una fase in cui è forte lo scontro di fronte all'eventualità di un impoverimento della sanità, Benevento esce dalla classifica di Italia Oggi come la provincia campana col miglior sistema sanitario di gran lunga: sottodimensionata per organico medico, ma con un buon numero di posti letto e di attrezzature mediche.

Cristiano Vella