Maiori

La Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Salerno e Maiori, in azione lungo il litorale della Costiera Amalfitana contro la pesca di frodo del tonno rosso sottomisura, nell’ultima settimana ha sequestrato un ingente quantitativo di tonno rossi (3 quintali circa), tra Salerno, Cetara, Maiori Capoluogo e la località Erchie di Maiori. La notte scorsa il blitz dalle prime luci dell’alba, in azione circa dieci uomini che hanno utilizzato telecamere e supervisori notturni, mettendo in campo un'attività di “appiattamento”, per evitare di essere visti dagli uomini di guardia (sentinelle) dei pescatori.

Durante le operazioni i complici proprio dei pescatori di frodo hanno tentato invano di ostacolare le operazioni dei guardia coste, avvisandoli della presenza di militari per consentire loro di nascondere le operazioni di sbarco dei pesci.

Dopo un’attesa di circa due ore, i guarda coste, coordinati direttamente dal personale della centrale operativa della Capitaneria di Porto e dal titolare dell’ufficio locale marittimo di Maiori, appostati sia all’interno che all’esterno del porto di Maiori e lungo le strade cittadini, sono riusciti a portare a termine l'operazione fermando un pescatore, M.M le sue iniziali, che si stava dando alla fuga a bordo della propria bicicletta con 20 esemplari di tonno rosso sottomisura lunghi 40 centimetri. L'uomo si è poi arreso dichiarando anche alle forze dell'ordine: “Siete stati bravi, mi avete preso”.

Era già noto ai militari in quanto, negli anni, era riuscito a farla franca diverse volte ai controlli caricando tonni sul proprio ciclomotore e fuggendo via. Un vero e proprio “Arsenio Lupin”, mago del travestimento, della pesca sportiva, mai fermato negli ultimi 10 anni. Il tonno sequestrato (thunnus thynnus), lungo circa 40 centimetri, è una specie animale allo stato giovanile protetta. Questo tipo di pesca, infatti, è vietata in questo periodo dell’anno. Chi la dovesse effettuare rischia sanzioni amministrative da 10mila fino a 75 mila euro. Al termine dei controlli sono stati redatti due verbali per 15 mila euro.

Sara Botte