Marcianise

di Simonetta Ieppariello

Inferno di fuoco e fumo tossico a Marcianise nell’area industriale casertana. A bruciare il capannone della Lea, solo pochi giorni fa finito sotto sequestro della Procura.

Sul posto sono arrivate ben 4 squadre dei vigili del fuoco, supportate da due autobotti, provenienti da Caserta. Ma non è bastato. Sono serviti i rinforzi da Napoli. E il sindaco invita ai cittadini a tenere porte e finestre chiuse, Si aspettano i primi rilievi dell’arpac ma dal tavolo in prefettura la decisione di lasciare aperti ospedali e centri commerciali.

“I residenti a Marcianise sono vivamente pregati di tenere chiuse porte e finestre, evitando che negli edifici entrino flussi d’aria dall’esterno. L’aria ha raggiunto livelli di inquinamento che destano allarme, soprattutto nelle zone di periferia a ridosso dell’area industriale. Tutto cio’ e’ stato determinato dal noto, gravissimo incendio di rifiuti divampato stamani in uno stabilimento – la Lea – nella zona industriale di Marcianise“, scrive su Facebook il primo cittadino. “Al momento non siamo in possesso di dati certi che l’Arpac non riesce ad elaborare soprattutto per i repentini cambi della direzione del vento. Nell’attesa di dati certi e di conseguenti provvedimenti che verranno assunti, e’ opportuno assumere condotte di prudenza. E’ percio’ vivamente consigliato tenere chiusi gli infissi degli edifici ed evitare di transitare nella zona industriale. Alcuni primissimi accertamenti dei Vigili del Fuoco hanno determinato gia’ la chiusura immediata e il blocco di diversi impianti industriali ubicati nelle vicinanze“.

Dal comitato provinciale dell'ordine pubblico e sicurezza - convocato d'urgenza stamattina in Prefettura dopo il violento rogo che si è verificato nelle prime ore di stamattina presso l'azienda rifiuti sotto sequestro Lea - arrivano indicazioni piuttosto rassicuranti, in attesa dei dati ufficiali di Asl e Arpac che stanno monitorando la situazione.

A fare un bilancio parziale è il sindaco Antonello Velardi che spiega come "i primi dati certi sugli effetti del rogo si conosceranno solo domani, e comunque in modo incompleto. L'Arpac e l'Asl non sono in grado di fare prima. Secondo i loro accertamenti, calcolando la direzione dei venti, possono restare regolarmente aperti sia l'ospedale sia i centri commerciali".

Ma restano le raccomandazioni già diramate dal sindaco alla cittadinanza nel corso della mattinata. "Non ci sono prescrizioni, ci si affida alla prudenza di ognuno. Personalmente, comunque, ho già invitato i miei concittadini qualche ora fa ad essere prudenti e a non mettersi a rischio". Si tratta dell’azienda sequestrata pochi giorni fa dalla magistratura, a Marcianise, in provincia di Caserta. Era stata posta sotto sequestro per violazioni ambientali: c’era ammassata una grande quantità di rifiuti che l’azienda avrebbe invece dovuto smaltire.

Il sindaco Antonello Velardi, in un lungo post su Facebook, parla di “grande disastro ambientale e una drammatica sconfitta per chi cerca di difendere l’ambiente”. La colonna di fumo è visibile a notevole distanza mentre nell’aria si è diffuso un odore molto acre. 

“Bisogna militarizzare tutti i depositi dei rifiuti perché pare evidente che potremmo essere di fronte a una strategia ben delineata tesa a creare il caos nella gestione dell’immondizia”.

Lo ha detto il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione Terra dei fuochi, per il quale “l’incendio nel deposito di rifiuti di Marcianise va ad aggiungersi a quelli dei mesi scorsi a Caivano e San Vitaliano e ad altri che hanno interessato altri siti, compreso quello nel milanese”.

“Quest’ultimo incendio, inoltre, fa pensare che se c’è una strategia criminale dietro i roghi ormai è una strategia che riguarda tutta l’Italia e non solo la Campania” ha aggiunto Borrelli per il quale “in attesa di chiarire le cause dei roghi che ci sono già stati, bisogna impedirne altri e per farlo la strada maestra è quella del controllo continuo con la presenza dei militari”.