Caposele

E’ arrivato in ritardo l’Onorevole Carlo Sibilia, espressione dei Pentastellati in Parlamento. In una impettita giacca e cravatta stile divisa da onorevole, è stato accolto nel piazzale delle Saure da un seguito giunto per lui da ogni parte della provincia. Un gruppo che lo ha accolto con abbracci e informali strette di mano, lontani dalle etichette della politica partitica.

E la formalità della giacca e di quella cravatta che ha reso necessario fin da subito un riavvicinamento al suo elettorato, apparso di un colpo tanto distante quanto “improprio”. “Non lasciatemi parlare a distanza, recuperiamo la dimensione della folla e della parità” ha annunciato non appena ha preso l’asta del microfono.

Reduce dalla marcia di Assisi Sibilia ha da subito dimensionato la questione delle Saure sul reddito di cittadinanza, un tema particolarmente caro al movimento in questa tornata elettorale. “Tutti i politici sono venuti qui a fare campagna elettorale: noi però siamo stati gli unici a eliminare la struttura commissariale di Governo per la Pavoncelli bis: il Governo del Pd però l’ha recuperata, e oggi sono qui in questa piazza a protestare” ha commentato.

“Stiamo parlando di un partito rappresentato da un personaggio candidabile ma non eleggibile”. E poi ancora. “Quanto ci dovete prendere ancora in giro?” chiede. “Il progetto è passato in silenzio e adesso si vedono le conseguenze. Dov è l’amministrazione comunale del paese? E’ ovvio che se i cittadini sono qui con noi vuol dire che qualcuno sta sbagliando qualcosa. Andiamo dal sindaco e chiediamo una sospensione dei lavori in via cautelativa”.

Elisa Forte