Nell'Assemblea nazionale Anci che si è tenuta questa mattina a Rimini è intervenuto anche il primo cittadino di Benevento Clemente Mastella. Si è discusso ovviamente del bando periferie, dell'edilizia scolastica e anche del ruolo dei sindaci e delle difficoltà di oggi. Proprio da quest'ultimo tema è partito l'intervento di Mastella:“Credo che lo sguardo di chi fa politica politicante sia un po' strabico rispetto ai sindaci. C'è una forma di sottovalutazione del ruolo e della funzione, di solito si inizia a fare il sindaco e si finisce a fare il parlamentare, io ho fatto il percorso inverso. Oggi il sindaco è là dove c'è il bisogno, l'esigenza, cosa che non capita ai parlamentari, c'è distanza enorme. Il sindaco si specchia nella sua comunità, il Parlamento è distratto rispetto a questo e l'ascolto è difficile. Le periferie? Era qualcosa che avevamo e ci avete tolto”
Il sindaco ha poi analizzato la situazione dell'edilizia scolastica e i paradossi che si trova a vivere un primo cittadino di fronte ai problemi relativi: “I sindaci sono sottoposti a “usura”, per esempio sull'edilizia scolastica: io dovrei chiudere 19 scuole della mia città, il provveditore mi ha annunciato che se chiudo vengo rinviato a giudizio, se non chiudo vado davanti al magistrato per ragioni diverse. Bisognerebbe capire come evitare questa asfissia costante”. Per questo Mastella ha chiesto agli esponenti del Governo presenti di portare a Roma queste problematiche, dichiarandosi pronto a collaborare ma con un approccio diverso rispetto a quello attuale che vede i sindaci in una posizione quasi “inascoltata”: ““Serve un cambiamento e noi siamo pronti a cambiare, ma non vogliamo essere interlocutori in negativo. Se ci sarà questo approccio siamo pronti a contribuire”.
Infine da parte di Mastella un richiamo sul bando periferie e sull'eventualità che comuni dissestati come Benevento non siano beneficiari dei finanziamenti: “Per i comuni dissestati l'intervento fatto non chiude il problema. Se una persona viene meno alla parola data è una persona poco seria, se lo fa lo Stato è uno Stato che non c'è ed è la fine della democrazia”.
In chiusura Mastella si è fermato per qualche minuto a dialogare con il presidente del consiglio Giuseppe Conte.