Montesarchio

Ulteriori accertamenti tecnici irripetibili. Li ha disposti il sostituto procuratore Assunta Tillo nell'inchiesta sull'omicidio di Valentino Improta, 26 anni, di Montesarchio, ucciso a colpi di arma da fuoco e rinvenuto carbonizzato, lo scorso 4 maggio, in una Fiat Punto, intestata alla madre, ferma alla località Cepino di Tocco Caudio, nelle vicinanze di un'area pic-nic sul monte Taburno.

Gli esami di natura chimica sono stati affidati ai carabinieri del Ris di Roma e riguarderanno vari residui di materiale combusto rinvenuti lo scorso 16 ottobre.  Per l'appuntamento, in programma nella Capitale il prossimo 29 ottobre, sono state avvisate, per consentire loro la nomina di un consulente, le parti interessate.

Ad iniziare dai due indagati: Pierluigi Rotondi (avvocati Francesco Fusco ed Elvira Pancari), un 30enne di Tufara, e Paolo Spitaletta (avvocati Antonio Leone ed Enza Falco), 49 anni, di Tocco Caudio, in carcere dallo scorso 22 maggio sulla scorta di una ordinanza di custodia cautelare adottata dal gip Maria Ilaria Romano, e confermata dal Riesame, per la drammatica rapina compiuta in un'abitazione a Montesarchio lo scorso 10 aprile, seguita dalla morte, dopo due settimane, di una delle vittime del colpo, Giovanni Parente, 83 anni. Una vicenda che si staglia sullo sfondo del delitto di Improta, di cui qualche giorno fa sono stati celebrati in funerali.

L'atto del Pm ha inoltre raggiunto i familiari della vittima – genitori e tre sorelle-, rappresentati dagli avvocati Federico Paolucci, Ettore Marcarelli e Massimiliano Cornacchione, e le due compagne dell'uomo, assistite dall'avvocato Vincenzo Sguera.

Gli accertamenti si aggiungono a quelli già curati dal Ris sulla Punto divorata dalle fiamme ed una Mercedes classe A, ma anche su qualche indumento, un paio di mozziconi di sigarette, alcuni capelli, barattoli di vetro, materiale combusto, un bossolo e pallini da caccia.

Esp