di Andrea Fantucchio
Liti, aggressioni, perfino tombe profanate: protagoniste due famiglie (una originaria di Cervinara) di Ginestra degli Schiavoni che si contendevano gli stessi clienti nel settore di competenza (non indicheremo per questioni di privacy). Ed erano finite al centro di una indagine dei carabinieri dopo un episodio che si è verificato il 17 ottobre del 2014. Un uomo aveva raccontato che, mentre era in auto, era stato raggiunto da due figli minori della famiglia rivale con il padre.
I due ragazzi – secondo questa versione - erano armati di zappa e avevano colpito l'uomo alla spalla e alla testa, danneggiando anche la sua Opel Vectra. Come testimone c'era il figlio maggiore dell'uomo. Le urla avevano attirato alcuni curiosi e poi carabinieri e ambulanza. Trasportato in ospedale la vittima aveva ricevuto una prognosi di dieci quindici giorni dai medici del Rummo di Benevento. Così i due ragazzi erano finiti a processo dinanzi al tribunale dei minori di Napoli, mentre il padre di fronte al giudice di Benevento, Sergio Pezza.
In entrambi gli episodi l'avvocato della famiglia, Rolando Iorio, è riuscito a dimostrare l'innocenza dei suoi assistiti. Il legale ha puntato il dito sulle innumerevoli dichiarazioni della presunta vittima e del figlio maggiorenne. Inoltre – per la difesa – era stato proprio la parte offesa a tendere un agguato ai due imputati, provando a investirli all'arrivo dei carabinieri. Nonostante la condanna di cinque mesi, chiesta dal pubblico ministero, il tribunale di Benevento ha assolto