Airola

Un libro delle sue poesie e una manifestazione. Il modo pensato dagli amici e dai familiari  per ricordare nella prossima primavera Giuseppe Vittorio Fucci, scomparso il 21 ottobre di ventuno anni fa. Uomo dal multiforme ingegno, Vittorio Fucci - si legge in una nota - fu politico, poeta, scrittore impegnato nel sociale per la sua terra. Vittorio Fucci nacque ad AIROLA il 15 gennaio 1921 dal matrimonio tra Carlo Fucci e Marianna Taddeo: ultimo di 23 figli. Nel 1954 sposò Mendes Catuogno e dalla loro unione nacquero 4 figli.
Per partecipare al secondo conflitto mondiale fu costretto a sospendere gli studi e quindi si laureò in giurisprudenza presso l’Università federiciana degli studi di Napoli poco dopo la fine della guerra. Intraprese la professione forense come discepolo del professore avvocato Cesare Loasses, uno dei più illustri penalisti italiani. L’attività forense, poi, lo portò a divenire patrocinante innanzi alla Cassazione ed alle altre giurisdizioni superiori.
Ben presto manifestò il suo interesse per la politica, alla quale si avviò a seguito delle determinanti sollecitazioni dell’avvocato Alessandro Lombardi, il primo presidente dell’amministrazione provinciale di Benevento dopo l’avvento della Repubblica, aderendo ben presto alla Democrazia Cristina nell’immediato secondo dopoguerra.
Si distinse per il particolare impegno che profuse per la lista della democrazia cristiana in occasione delle elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale di Airola del 1952.
Fu così che Giovan Battista Bosco Lucarelli, tra i fondatori del partito popolare prima, e della democrazia cristiana dopo, volle con forza la sua elezione, nel 1952, nel comitato provinciale della democrazia cristiana prima e nella direzione provinciale del partito poi.
Intanto cominciarono a profilassi anche all’interno della democrazia cristiana le prime contrapposizioni dialettiche, che portarono alla formazione di gruppi che interpretavano e vedevano in maniera diversa sia l’esigenza del martoriato territorio provinciale, sia i modi e i metodi da seguire per risolvere i tanti secolari problemi che affliggevano la popolazione del sannio.
Fu questa fondamentale diversa chiave di lettura, che portò l’Onorevole Bosco Lucarelli ad intravedere in Giuseppe Vittorio Fucci il suo certo e degno successore politico nell’ambito della DC.
Infatti, quando agli inizi del 1954 Bosco Lucarelli si ammalò gravemente, spirando nei primi mesi dello stesso anno, l’Avvocato Fucci, all’età di 33 anni, fu chiamato a reggere come Segretario Provinciale le sorti della DC sannita.
Dopo anni di lunghe ed aspre battaglie, nel corso dei quali non mancarono giuste e leali critiche Fucci rivolse al suo stesso partito, del quale cominciò a presagire i segni dell’inizio di una grande e irreversibile crisi, così come fu stigmatizzato nel suo saggio politico “il partito è uguale per tutti”.
Continuò a coltivare la sua grande e forte passione per la D.C., nella quale ricoprì più volte la carica di vicesegretario provinciale e segretario della sezione della democrazia cristiana di Airola.
Significativi furono i suoi rapporti politici con Giulio Andreotti e Amintore Fanfani, oltre che Giovanni Perlingieri, Fiorentino Sullo e Clemente Mastella.
Il 14 giugno 1977, dopo una crisi senza precedenti della Dc di Airola, fu eletto sindaco della sua città natale, capeggiando quella che fu, forse, la prima amministrazione comunale governata dalla Democrazia Cristiana ed il PCI.
Fu poi consigliere regionale della Campania durante la seconda e terza legislatura, ricoprendo le cariche di vice presidente di varie commissioni legislative e di consigliere segretario dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale della Campania.
E come sindaco e come consigliere regionale profuse un forte impegno per la individuazione e la risoluzione di tanti problemi che affliggevano sia la comunità airolese sia l’intero sannio.
Memorabili furono le sue battaglie sia nella commissione per il piano triennale 83/85, che nell’assemblea del consiglio regionale, per la strada a scorrimento veloce Caserta Sud – Benevento e per la famigerata Fortorina, in relazione alla realizzazione delle quali furono stanziati anche i fondi per i primi lotto funzionali, sebbene, mentre la realizzazione della Fortorina fu avviata, quella della Caserta Sud – Benevento non vide e non vede l’inizio della sua costruzione. Forte fu il suo impegno tra l’altro anche per la produzione legislativa in favore dell’agriturismo. Per quanto riguarda l’impegno profuso come sindaco, va ricordato che Fucci conseguì tanti e tali risultati e mise in cantiere tante iniziative, che non è possibile ricordarli in una sintetica scheda.
A tal proposito ci piace però sottolineare, come espressione della sua sensibilità e concretezza che: ridiede dignità al cimitero; valorizzò i monumenti storici della Città; portò energia elettrica ed infrastrutture in zone della Città da sempre dimenticate; fece deliberare la creazione dell’acquedotto rurale e comunale (dai suoi successori mai realizzati);ristrutturò la rete fognaria ed elettrica della Città; realizzò diverse nuove strade nelle zone periferiche della Città e ne sistemò e ne ampliò altre, che da decenni erano dei veri e propri tratturi impraticabili;

Si battè per il restauro del castello medievale di Airola, continuando la battaglia anche quando divenne consigliere regionale.Il suo impegno si manifestò anche nell’interesse squisitamente culturale.
Come è noto, è stato autore di molte poesie, alcune delle quali, raccolte nel libro intitolato: “Poesie- prima raccolta”, che ha conseguito il premio “della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Una seconda raccolta, invece, è in corso di stampa e tra non molto sarà presentata con una pubblica manifestazione.
Le sue liriche sono state premiate in diversi concorsi nazionali e internazionali.
In particolare va ricordato, che è stato proposto per la nomina ad “Accademico d’onore per i suoi alti meriti” dell’Accademia Nazionale degli Abruzzi.
E’ stato autore anche di vari testi di saggistica politica.
Vanno ricordati in particolare: “Risposta ai ritardatari: ovvero il senno di poi”, “il partito è uguale per tutti”, “Storia vecchia e nuova”, “Amici” ed altri.
E’ rimasto incompiuto, invece, a seguito della sua scomparsa, un libro dal titolo: “Diario politico”, con il quale Giuseppe Vittorio Fucci stava ricostruendo tutta la storia politica del Sannio e dell’Irpinia dal secondo dopoguerra in poi.