di Siep
Si allontana dal cantiere per arrivare fino in cima a vedere il cratere del vulcano. Passo dopo passo è salito fino al cratere, mancavano circa duecento metri dal primo dei tre chalet che scandiscono la passeggiata sull'anello della bocca del Vesuvio quando l'uomo si è sentito male. E' morto così un operaio addetto ai lavori del sentiero. Choc a quota mille verso le 12.30 per le guide del Vesuvio che mentre presidiavano, come ogni girn, il Gran Cono hanno trovato un operaio accasciato a terra, morto. Le guide hanno cercato di prestargli soccorso, hanno fatot di tutto mentre arrivava l'ambulanza per salvargli la vita.
Si tratta di un 63enne di Maddaloni che stava lavorando con la ditta di Caserta incaricata al ripristino del sentiero 5 (quello del cratere) chiuso al pubblico da oltre una settimana per i danni, frane e smottamenti, causati dal nubifragio dello scorso 6 ottobre.
Secondo il racconto dei presenti l’uomo, arrivato oggi per la prima volta, ha lavorato tutta la mattina sulla ruspa per il ripristino del manto stradale. Poi nella pausa pranzo non si è più visto, una delle Guide Vulcanologiche del Presidio Permanente Vulcano Vesuvio che da giorni presidia il sentiero per evitare che si intrufolino turisti, lo ha scoperto accasciato. Le guide hanno prestato i primi soccorsi all’uomo, con i massaggi cardiaci e tentativi di rianimazione. Poi è arrivato il 118 e i carabinieri, ma oramai per l’operaio non c’era più nulla da fare.
Secondo i primi rilievi pare si sia trattato di infarto, anche se i carabinieri della Tenenza di Ercolano indagano sulla dinamica.